Senegal: lavoro forzato e sfruttamento sessuale nel cuore dell’industria mineraria di Kédougou (rapporto) | APAnews

Senegal: lavoro forzato e sfruttamento sessuale nel cuore dell’industria mineraria di Kédougou (rapporto) | APAnews
Senegal: lavoro forzato e sfruttamento sessuale nel cuore dell’industria mineraria di Kédougou (rapporto) | APAnews
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Il rapporto afferma inoltre che “i pescherecci posseduti e gestiti da cittadini cinesi battenti bandiera senegalese possono sfruttare uomini dell’Africa occidentale, compresi senegalesi.

Il rapporto 2024 sulla tratta di persone del Dipartimento di Stato americano evidenzia lo sfruttamento umano nella regione dell’oro di Kédougou, nel Senegal sud-orientale.

Secondo questo rapporto, “ i trafficanti sfruttano donne e ragazze di appena 12 anni nel traffico sessuale », precisando che la maggior parte delle vittime proviene dalla Nigeria, ma sono colpite anche donne e ragazze provenienti da Senegal, Mali, Benin, Burkina Faso, Ghana, Guinea, Sierra Leone e Repubblica popolare cinese (RPC).

Le reti organizzate di trafficanti nigeriani svolgono un ruolo centrale in questo traffico, affermano gli americani, sottolineando che “ reclutano fraudolentemente le loro vittime per un impiego e poi le sfruttano nel traffico sessuale a Kédougou, spesso attraverso la schiavitù per debiti “. I trafficanti confiscano i documenti d’identità delle vittime e addebitano loro costi di viaggio esorbitanti, che vanno da 1,57 milioni di FCFA a 2,15 milioni di FCFA (da 2.670 a 3.650 dollari).

È stato inoltre riferito che “le famiglie delle vittime a volte sono complici e ricevono pagamenti dai trafficanti”. Uno studio di ricerca citato nel rapporto stima che “ una persona su cinque che lavora nel commercio del sesso a Kédougou è vittima del traffico sessuale “. Inoltre, un rapporto di una ONG attribuisce parte dell’aumento della domanda di traffico sessuale nelle comunità minerarie a “ credenze culturali e religiose che associano il sesso e le attività illecite con maggiori possibilità di trovare oro “.

Inoltre, rileva il rapporto, i trafficanti sfruttano i ragazzi dei paesi vicini per sottoporli ai lavori forzati nelle miniere d’oro artigianali. Il rapporto menziona anche che “i pescherecci posseduti e gestiti da cittadini cinesi battenti bandiera senegalese possono sfruttare uomini dell’Africa occidentale, compresi senegalesi, e cittadini cinesi nei lavori forzati”. Sono colpiti anche i cittadini nordcoreani che lavorano in Senegal, spesso “in condizioni di sfruttamento e che presentano molteplici indicatori di lavoro forzato”.

Secondo il rapporto, il governo del Senegal non soddisfa pienamente gli standard minimi per l’eliminazione del traffico, ma sta compiendo sforzi significativi per riuscirci.

AC/APA

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