Claude Lauri e Zabelle – Le Grand blanc – Les Pavillons sous bois, 93320

Claude Lauri e Zabelle – Le Grand blanc – Les Pavillons sous bois, 93320
Claude Lauri e Zabelle – Le Grand blanc – Les Pavillons sous bois, 93320
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Concerti di Capodanno

Serata di Capodanno in un luogo incantevole. Una casa allestita come un piccolo cabaret con palco e impianto audio professionale. Un menù festivo degno di Capodanno. Outfit: Classy and Chic Voglia di trascorrere la serata in allegria e buon umore.
Festeggiamo insieme il Capodanno.
Claude Lauri e Zabelle allietano la serata con le canzoni. Capodanno ballando dopo la mezzanotte. Artisti: Claude Lauri, Zabelle Diretto da: Claude Lauri Claude Lauri è nato in una famiglia di musicisti italiani, che vive nell’Ile de France. Suo padre è clarinettista, suo zio Fernand un violinista e suo zio Nino un batterista. Suo nonno, al ritorno dall’Italia, gli regalò una piccola fisarmonica a piano sulla quale Claude suonò dall’età di quattro anni. Suo zio Nino partecipa a numerose trasmissioni radiofoniche e si accompagna con una chitarra che Claude gli “strappa” ogni giorno mentre torna a casa da scuola. Autodidatta, compose le sue prime canzoni, musiche e testi, satire ispirate a questa colorata famiglia italiana. Un giorno memorabile, mentre andava a scuola, si imbatté in un poster: “lezioni di chitarra classica”, ebbe inizio il suo percorso da musicista. Molto presto il suo insegnante lo nota; gli dichiara: “Claude, sei capace di intraprendere la carriera di concertista, continua i tuoi studi ma sappi che io ci sarò se un giorno vorrai dedicarti completamente alla musica”. Vive una svolta decisiva quando ascolta per la prima volta sia “Beware the gorilla” di Brassens che “Ne moi pas pas” di Brel, da allora in poi questi due autori diventano i suoi modelli. Per rispetto verso i suoi genitori (il padre lavora in fabbrica e la madre alleva i suoi tre figli), continua gli studi fino a diventare ingegnere presso l’IBM. È destinato al Marsiglia. Parallelamente agli studi, Claude si iscrive alla palestra – sbarra alta, parallele, anelli – poi al club di lotta greco-romana di Bagnolet e diventa campione di Parigi. Amante dello sport e delle sfide in generale, ha fatto parte della squadra di nuoto vincitrice della staffetta quattro volte dei 100 metri a Saumur. Il suo carattere combattivo lo portò ad abbandonare il lavoro di ingegnere; Claude lascia Marsiglia, torna a Parigi per i “bei occhi” della musica alla quale dedica 10 ore al giorno per 2 anni senza un giorno di tregua. La vita non è un fiume lungo e tranquillo. Insegna chitarra al Conservatorio di Aulnay ma le ore di lezione, anche integrate da lezioni private, generano un reddito insufficiente per la sua famiglia che comprende due figli. Ha quindi creato un’attività di vendita di articoli decorativi. Ben presto lo raggiunse il fratello Bruno e la loro complicità durò circa quindici anni. In questo periodo Claude, privato di parte della sua ragione di vita (la musica), attraversa momenti difficili. Durante questo periodo, Claude conduce contemporaneamente due attività: la creazione artistica di nuovi modelli decorativi (oggetti in resina naturale) e la loro commercializzazione tramite negozi di articoli da regalo e… la musica alla quale dedica metà delle sue giornate e parte del suo tempo. le sue notti. Nel 1994 si iscrive al conservatorio e prende lezioni di batteria, vibrafono e percussioni per 6 anni. Ha lavorato come arrangiatore, si è dotato di apparecchiature di registrazione e ha creato il proprio studio. Nello stesso periodo entra a far parte del laboratorio Jazz del Conservatorio diretto da Jean Rotman. Fedele tra i fedeli, suona da ventidue anni nel gruppo che ormai è diventato un’orchestra Jazz: i “JazzGang” che comprende dodici musicisti. Nel 2000, decide di dedicarsi alla sua passione e provare a realizzarla vivere di esso, anche se non è facile. Partendo con quindici canzoni di cui ha creato testi e musica, ha iniziato ad esibirsi in piccoli locali e ristoranti a Parigi. In pochi anni scrive testi e musica per 120 canzoni i cui stili diversi sorprendono per le loro differenze. Si passa dalle ballate malinconiche ai ritmi più folli, dai valzer al rock, alla bossa nova o al jazz. Le sue parole a volte sono tenere, ribelli, birichine o audaci, divertenti, provocatorie. Claude gioca con le parole, gioca con le parole, gioca sulle parole, guancia a guancia con le note.

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