Lunel: “Dobbiamo passare da una società dei diritti a una dei doveri”

Lunel: “Dobbiamo passare da una società dei diritti a una dei doveri”
Lunel: “Dobbiamo passare da una società dei diritti a una dei doveri”
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Anthony Belin è candidato alle elezioni legislative nel 9° distretto.Intervista.

Quali ragioni l’hanno spinta a candidarsi, lei che fino ad ora era stata collaboratrice di eletti, quindi nell’ombra?

Il motivo è innanzitutto la mia ultima visita a Lunel, tre anni al servizio di questa città e dei suoi abitanti. Ho notato che, dalla mia partenza l’anno scorso, molti abitanti di Lunel mi hanno chiesto cosa intendessi fare concretamente nel mio impegno politico. Avrei potuto aspettare che queste elezioni passassero ma a volte bisogna saper prendere decisioni e portare una visione politica per il territorio e mostrare ai residenti che un’altra strada è possibile. Questo è quello che ho deciso di fare.

La sua candidatura non contribuisce ad aumentare la confusione a destra, dove tre o quattro candidati affermano di appartenere a questo schieramento?

Dei 4, ce ne sono tre che affermano di appartenere all’estrema destra, che si tratti del Raggruppamento Storico Nazionale, dell’Unione dei Diritti e dell’Unione dei Diritti senza dirlo troppo. Io rappresento la destra repubblicana e mi considero l’unico candidato in questo senso e ho il sostegno di David Lisnard, sindaco di Cannes di LR e presidente di New Energy e dell’Associazione dei sindaci di Francia.

Stai conducendo una campagna molto di destra, quindi qual è per te il diritto repubblicano, quello che può formare un’alleanza con il blocco centrale?

No, assolutamente, non sono favorevole ad un’alleanza con il campo macronista. Vengo dalla destra sarkozyista che voleva far passare il kärcher® nelle città e dalla destra fillonista che voleva rimettere ordine nei conti. Intendo parlare a tutti gli elettori, non solo a quelli della destra repubblicana. Sì, mi batto a destra perché sono sempre stato un uomo di destra e ritengo che, affermando che la destra non abbassa lo sguardo, non voglio essere una negazione o una scusa. Dobbiamo raccontare ai nostri elettori la realtà: dobbiamo passare da una società dei diritti a una società dei doveri. Presumo.

Quali sono le questioni in gioco in queste elezioni a livello nazionale e personale?

È così che i francesi possono esprimere chiaramente il loro rifiuto della politica di Emmanuel Macron. Abbiamo uno Stato sull’orlo del precipizio. Dovremo risanare i conti e applicare le leggi che esistono. Il mio impegno è su tre fronti: restituire il potere d’acquisto ai francesi senza misure folli, combattere l’insicurezza e dare una risposta all’immigrazione massiccia. A livello personale, è un’opportunità per abbandonare il costume di collaboratore per portare avanti una visione politica.

Se non sarai presente al secondo turno e dovrai scegliere tra RN, LFI e Renaissance, cosa farai?

Spero di poter arrivare al secondo turno. Tra i due estremi avrei l’impressione di dover fare una scelta non positiva per il Paese, ma non voglio nemmeno il macronismo. Molto chiaramente, penso che mi asterrò.

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