Apertura della stagione, ma le domande di lavoro non affrettano a Perpignan

Apertura della stagione, ma le domande di lavoro non affrettano a Perpignan
Apertura della stagione, ma le domande di lavoro non affrettano a Perpignan
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Da giovedì 20 giugno è estate, eppure la casa del lavoratore stagionale di Perpignan registra un calo significativo delle domande di lavoro per Perpignan e dintorni. Mancanza di alloggi, trasporti, motivazione…: questi sono i problemi delle agenzie di collocamento del dipartimento.

Per i campeggi e gli hotel all’aperto la stagione è già iniziata, dai supervisori del nuoto ai camerieri di sala, sono state lanciate offerte di lavoro, ma quest’anno l’agenzia di reclutamento La maison du saisonnier ha registrato un calo delle richieste. «La difficoltà principale è che quasi nessuno possiede la licenza», dichiara Valérie Pratz, responsabile del reclutamento dell’agenzia. In uno dei dipartimenti più poveri della Francia continentale, l’offerta di lavoro stagionale sta diventando sempre più complicata, poiché le offerte stagionali a Perpignan sono rare.

Ma dove vivere quando si è stagionali “prima i viticoltori facevano il gioco, li ospitavano e i loro dati mangiavano” ma “ora è perfino complicato trovare posti per i loro furgoni” denuncia il dipendente.

All’inizio del 2024 sono state lanciate iniziative per affrontare questo problema attraverso la piattaforma online “Mes aides France travail”. Ma nel P.-O. sono solo 20 le unità di edilizia sociale, convivenze stagionali o appartamenti intergenerazionali non sempre adeguati alle richieste.

“visto che sono lì per pagarsi gli studi, dicono sì a tutto”

Difficoltà certe, ma che non impediscono agli studenti di lavorare. Questi giovani in cerca di lavoro rappresentano più del 35% delle 100-200 persone aiutate ogni mese dall’agenzia di reclutamento. Una sovrarappresentanza che si spiega con la maggiore detenzione di permessi, asset essenziale per lavorare in una cooperativa agricola. Ma è soprattutto grazie alla loro determinazione «visto che sono lì per pagarsi gli studi, dicono sì a tutto e non è uno scherzo».

Disperata per la situazione, Valérie Pratz teme una fuga di lavoratori stagionali verso altre regioni più piacevoli. Getta una boa in mare per “salvare il nostro dipartimento che vive di turismo”, “sono i comuni che devono iniziare, ognuno di loro deve contribuire ad accogliere questi lavoratori”.

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