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Editoriale Essonne
Pubblicato il
16 novembre 2024 alle 13:52
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Non è unanime, per usare un eufemismo. IL legge finanziaria per il 2025proposto dal governo, suscita UN viva opposizione tra i eletti locali in tutta la Francia. Nell'Essonne, ilUnione dei sindaci, chiamate ad un ggrande raduno di eletti essonniens di fronte al prefettura a Évry-Courcouronnes, lunedì 18 novembre 2024 alle 8,30
“Diverse decine di milioni di euro” in meno
In un comunicato stampa, l'associazione di 194 sindaci e 10 intercomuni dell’Essonne, ritiene “inaccettabile per gli enti locali” il bilancio 2025 presentato dal governo guidato da Michel Barnier.
Per l'Essonne sono previsti prelievi finanziari da parte dei 10 comuni e intercomuni più grandi, nonché del Dipartimento, per diverse decine di milioni di euro. Anche gli altri comuni risentono dell'insieme di diverse proposte tecniche che degraderanno i conti pubblici locali.
“I Comuni danno prova della loro buona gestione”
Anche gli eletti intendono sottolineare la loro disaccordo con il discorso statale attribuire la responsabilità ai comuni per l'ampliamento del deficit pubblico del paese.
Riequilibrando i conti ogni anno, non aumentando, per la stragrande maggioranza di essi, l'aliquota dell'imposta sulla proprietà, assorbendo faticosamente la scomparsa dell'imposta sulla casa, i comuni danno prova della loro buona gestione.
Non essendo stato adottato dall'Assemblea nazionale, il disegno di legge finanziaria per il 2025, parte ora in discussione al Senatocon l'auspicio per l'Unione dei sindaci dell'Essonne (UME) che le proposte del governo vengano modificate dalla Camera alta del Parlamento.
“Danneggiare i Comuni significherà degradare i servizi pubblici”
Per il resto, lo garantisce l'associazione degli eletti dell'Essonne gli ordini pubblici “crolleranno” proprio come il settore dell’edilizia e dei lavori pubblici.
L'UME teme anche che i comuni siano costretti a farlo “degradano i servizi pubblici locali (mense, asili nido, centri ricreativi, pulizia degli spazi pubblici, stato civile, servizi sociali, ecc.) o addirittura eliminare alcuni che costituiscono la base della coesione sociale su tutto il territorio dell'Essonne.
I sindaci avvertono: “operazioni che non possono più continuare”
Per l’UEM, questo potenziale colpo di bilancio si aggiunge “la già vecchia esasperazione dei sindaci” legati a “un eccesso di amministrazione e di regolamentazione che gravano e rallentano il lavoro locale e generano costi aggiuntivi”.
“Un modo di operare che non può più continuare”, insiste l’associazione. Lunedì lo è si aspettava che venisse ricevuta una delegazione dal prefetto di Essonne, a margine del raduno.
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