Alain Delon, bisessuale? “Le testimonianze si sovrappongono e provengono da personalità credibili”

Alain Delon, bisessuale? “Le testimonianze si sovrappongono e provengono da personalità credibili”
Alain Delon, bisessuale? “Le testimonianze si sovrappongono e provengono da personalità credibili”
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Il 18 agosto 2024, Alain Delon muore nella sua proprietà di Douchy, all'età di 88 anni. Tre mesi dopo la sua scomparsa, l'attore è oggetto di una nuova biografia, pubblicata da Bernard Violet il 14 novembre 2024, a cura di Robert Laffont. In “Les Derniers Mystères Delon – Tutti i suoi segreti rivelati”, il biografo intende raccontare tutto ciò che ha potuto scoprire sui Samurai.

Già autore di una prima versione di quest'opera, intitolata “Les Mystères Delon”, e che lo stesso Alain Delon aveva voluto bandire nel 1998, Bernard Violet evoca “prove tangibili” secondo le quali l'attore viveva “una doppia vita”. Soprattutto per quanto riguarda la sua sessualità.

Il giornalista e scrittore, 75 anni, ha parlato sulle colonne di Le Parisien di questa biografia diversa dalle altre. “In “The Last Delon Mysteries” riprendo alcuni passaggi inediti di mie vecchie interviste, che i testimoni mi avevano chiesto di mantenere segreti fino alla morte della star. Questo libro si è arricchito anche di nuove testimonianze”, spiega.

Secondo lui, il desiderio di Alain Delon di vedere bandito il suo primo lavoro su di lui lo ha aiutato molto: “Mi ha attratto molti attori o altre personalità che avevano lavorato con Delon. Il che dimostra che se la star veniva riconosciuta, l'uomo non era necessariamente amato.”

Tra le tante rivelazioni di questa nuova biografia, Bernard Violet si permette di rivelare, postumo, che Alain Delon era bisessuale. E questo grazie a diverse testimonianze, anche se non ha mai ricevuto la minima confidenza da un uomo che sarebbe andato a letto con l'emblematico attore. “Queste testimonianze concordano e mi fanno pensare che Delon fosse bisessuale, almeno durante i primi trent'anni della sua vita. Si sovrappongono e provengono da personalità credibili”, afferma.

“Anche diversi resoconti del caso Marković ne parlano, a volte in modo un po’ crudo, lo aveva confidato la stessa Romy Schneider a una delle sue migliori amiche”.

E precisare: “Ciò che colpisce anche nella storia degli esordi di Alain Delon è l'onnipresenza dei gay, nel cinema o nella stampa. Possiamo citare il suo agente Georges Beaume e la maggior parte dei giornalisti da lui frequentati”.

Secondo il biografo: “Personaggio libero e con un'ambizione folle, l'attore viveva la sua bisessualità probabilmente senza gusto e anche con una punta di arrivismo. Penso che da persona ribelle quale fosse esplorò tutto in termini di sessualità, con le donne, con uomini o in rapporti a tre.”

L'idea della bisessualità di Alain Delon sembra però assurda, poiché quest'ultimo si era dimostrato contrario all'omosessualità, arrivando ad affermare nel 2013, sul set di “C à vous”, che si trattava di di una “pratica innaturale”. Ha aggiunto: “Non mi interessa davvero se si sposano. Quello che non voglio è che adottino.” Per l'autore: “Questa affermazione era quella di un vecchio reazionario che rinnegava la sua giovinezza, durante la quale era molto più tollerante”. Queste dichiarazioni rilasciate da Alain Delon sul set di “C à vous” gli avevano fatto accusare anche di omofobia.

“Delon, come Belmondo, era il simbolo stesso della mascolinità, del diktat della virilità. Non si tratta di discostarsi da esso. Guardando indietro, penso addirittura che se Alain Delon volle che la mia biografia fosse vietata nel 1998, fu perché aveva letto la mia sinossi, che evocava la sua relazione, durata diversi anni, con Daniel Guérin, scrittore libertario e attivista omosessuale”, conclude sicuro.

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