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Editoriale Parigi
Pubblicato il
16 nov. 2024 alle 7:54
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Il tribunale amministrativo di Melun ha licenziato il proprietario di un appartamento a Ivry-sur-Seine (Val-de-Marne) che lo aveva sequestrato nel dicembre 2020 per non aver dovuto pagare il “contributo fiscale sugli immobili costruiti” per l'anno 2020. Questa vedova – che dice di vivere con la figlia a Rouen (Seine-Maritime) – ha spiegato di possedere una sola casa ma che è occupata abusivamente da una coppia dal 2017. “Mi fanno notare che, sia che io viva nella mia appartamento o no, io sono debitore della tassa mentre gli occupanti abusivi, anche se sono soggetti, sono esenti”, era furiosa.
Una questione di età
La ricorrente rilevava inoltre che il reddito fiscale di riferimento di sua figlia era “zero”, che il suo era di soli 8.264 euro per l'anno 2019 e che suo marito e suo figlio erano morti. “Essendo il mio appartamento occupato indipendentemente dalla mia volontà per più di tre mesi, probabilmente sarò esente”, ha sintetizzato alla luce delle disposizioni del Codice tributario generale (CGI) che prevedono tale esenzione “per gli anziani, i disabili e/o disabili”.
“Sono esenti dall’imposta sugli immobili (…) i contribuenti che hanno compiuto i 75 anni di età alla data del 1° gennaio dell’anno d’imposta (…) per l’immobile da loro abitato esclusivamente (…) quando l’ammontare dei redditi (…) non supera il limite” previsto in un altro articolo dello stesso codice, dicono appunto i testi.
“Questa disposizione non subordina il beneficio dell'agevolazione ad alcuna condizione relativa all'edificio diversa dalla sua esclusiva destinazione ad abitazione da parte del contribuente stesso. »
Paga la tassa sulla casa in Normandia
Da parte sua, la settantenne ha anche detto di “non sapere” se dipende “dal centro fiscale di Rouen o di Ivry”: l'amministrazione fiscale aveva appunto respinto il suo ricorso amichevole sulla base del fatto che la sua “residenza principale” era in Normandia. .
“L’interessato non può pretendere il beneficio dell’esenzione (…) poiché (…) al 1° gennaio 2020 aveva compiuto 74 anni e (…) non giustifica di essere beneficiario dell’assegno per adulti disabili”, decide infine il giudice amministrativo di Melun in una sentenza del 19 settembre 2024 appena resa pubblica.
“Inoltre, (…) l'interessato (…) ha dichiarato un indirizzo a Rouen ed è stato soggetto all'imposta sull'abitazione per l'alloggio che occupa a questo indirizzo dal (…) 2019”, notano i giudici. In queste condizioni lei “non abitava nell'alloggio che possedeva a Ivry-sur-Seine” sebbene questa sia una delle condizioni per ottenere tale agevolazione. “Le circostanze in cui la Sig.
Il ricorrente avrebbe potuto beneficiare di tale riduzione dell'imposta sugli immobili anche “in caso di sfitto di una casa normalmente destinata all'affitto”; è sufficiente dimostrare che tale “posto vacante” sia “indipendente dalla volontà del contribuente”, che abbia “una durata di almeno tre mesi” e che interessi almeno “una parte locabile” dell’alloggio.
Tuttavia, in questo caso, la settantenne “non giustifica la destinazione locativa” del suo appartamento a Ivry-sur-Seine: non lo ha “messo in affitto incaricando un’agenzia immobiliare” e non ha nemmeno più “provveduto sfrattare gli abusivi”. La sua richiesta è stata quindi respinta.
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