Il Marocco sta modificando il proprio quadro fiscale per incoraggiare gli investimenti nel settore della difesa. Una recente modifica al decreto n. 2.17.743 consente alle imprese della difesa, comprese quelle che producono attrezzature e armi, di beneficiare di esenzioni fiscali, stimolando così gli investimenti e la creazione di posti di lavoro.
Nell’ambito dell’attuazione della politica di sostegno all’industria e all’innovazione, il governo ha annunciato una serie di misure volte a incoraggiare gli investimenti nel settore industriale, in particolare nel settore strategico dell’industria della difesa. Tali iniziative sono state formalizzate dalla legge finanziaria 2017 e da una recente modifica al decreto n. 2.17.743, che specifica le condizioni di esenzione fiscale a favore delle società industriali di nuova costituzione.
Il governo ha introdotto un’esenzione temporanea totale dall’imposta sulle società (IS) per le società industriali di nuova creazione. Tale esenzione si applica per i primi 5 esercizi contabili consecutivi, a partire dalla data di inizio della loro operatività. L’obiettivo è stimolare gli investimenti nel settore industriale e promuovere la creazione di posti di lavoro in questo settore chiave per l’economia nazionale.
Questa misura, contenuta nella legge finanziaria 2017, è stata chiarita dal decreto n. 2.17.743, che definisce l’elenco delle attività industriali ammissibili a tale agevolazione fiscale. Tra i settori interessati troviamo in particolare l’industria automobilistica, la metallurgia e la lavorazione delle materie prime. Tuttavia, un settore chiave, quello dell’industria della difesa, è stato inizialmente coperto solo parzialmente da queste misure. Infatti, sebbene il suddetto decreto comprenda la produzione di veicoli militari, altri settori critici, come la produzione di attrezzature e materiali per la difesa, nonché la fabbricazione di armi e munizioni, non sono stati esplicitamente menzionati.
Di fronte a questa situazione e al fine di rafforzare la competitività del Marocco in questo settore strategico, il governo ha proposto di completare l’allegato al decreto n. 2.17.743. Tale modifica mira ad includere espressamente le attività legate alla produzione di materiali e attrezzature per la difesa, nonché di armi e munizioni, nell’elenco delle attività industriali che beneficiano di esenzione fiscale.
Questo aggiornamento consente alle aziende specializzate nella fabbricazione di attrezzature per la difesa e sicurezza, nonché nella produzione di armi, di beneficiare degli stessi vantaggi fiscali di altri settori industriali. Per fare ciò, le aziende devono essere in possesso di un’autorizzazione di fabbricazione, come definito nella legge n. 10.20 relativa alle attrezzature per la difesa e la sicurezza.
Questa iniziativa rientra nella più ampia strategia del Marocco volta allo sviluppo dell’industria della difesa, settore considerato essenziale per la sovranità nazionale e la sicurezza regionale. Il Paese mira a diventare un attore importante nella produzione e manutenzione di attrezzature militari, attirando investimenti esteri e creando posti di lavoro qualificati. Inoltre, questa misura costituisce un segnale forte per gli investitori nazionali e internazionali, offrendo loro un quadro fiscale interessante per impegnarsi in progetti industriali a lungo termine. Contribuisce inoltre alla diversificazione dell’economia e alla modernizzazione delle sue infrastrutture industriali.
L’esperto di difesa e professore di studi strategici presso Collegio Nazionale di Difesa degli Emirati Arabi Uniti, ha presentato al “Maroc Diplomatique” il suo punto di vista sulle sfide legate alla difesa in Marocco. Secondo il dottor El Yattioui è chiaro che sono state intraprese diverse azioni in questa direzione. Tra questi c’è il disegno di legge 10-20, in cantiere da tempo. Inoltre, nel giugno 2024 è stato annunciato un decreto che mira a creare le cosiddette Zone di attività economica (ZAE). Lo specialista sottolinea che “l’obiettivo è che lo Stato metta a disposizione delle imprese, sia nazionali che internazionali, terreni, nonché agevolazioni giuridiche, normative e fiscali per facilitarne l’insediamento. Sarà inoltre necessario cercare finanziamenti, identificare partner internazionali e sviluppare iniziative di ricerca e sviluppo (R&S) per costruire un vero ecosistema marocchino in questo settore”.
La definizione di sicurezza nazionale in Marocco deve essere continuamente rafforzata, in risposta alle questioni in continua evoluzione in un mondo complesso e frammentato. Le priorità in termini di attrezzature riguardano le acquisizioni e la produzione futura destinate a proteggere i confini del regno, siano essi terrestri, aerei o marittimi, sulla costa atlantica e mediterranea. Afferma che “di fronte alle potenziali minacce, statali o meno, è quindi fondamentale disporre di attrezzature moderne e di qualità. È inoltre imperativo dare priorità alle questioni di sicurezza nazionale nei prossimi 10, 20 e 30 anni”.
Notevoli progressi sono già stati compiuti, in particolare con la firma di un accordo con la società indiana Tata Advanced Systems Limited (TASL) per la produzione locale del veicolo da combattimento terrestre WhAP 8×8 in Marocco. Inoltre, è in fase di sviluppo anche un progetto relativo ai droni, attrezzature essenziali per il Marocco, che desidera integrarli nella sua strategia di difesa. I droni, oltre ad essere molto efficienti, sono anche ampiamente utilizzati da molti paesi. In questo contesto, il Marocco continua la modernizzazione delle sue capacità militari con l’acquisizione, prevista per febbraio 2025, dei droni da combattimento turchi Bayraktar Akıncı, prodotti dalla società Baykar, dopo l’acquisto di 19 droni Bayraktar TB2 nel 2021.
Questo sviluppo legislativo e regolamentare dimostra la volontà del Marocco di adattare il quadro fiscale alle esigenze specifiche dei settori strategici, perseguendo al contempo il suo obiettivo di crescita economica. Sostenendo l’industria della difesa attraverso incentivi fiscali, il Marocco si sta posizionando come un hub regionale nella tecnologia e nella sicurezza militare, consolidando al contempo il suo ruolo di partner chiave nei settori industriali su scala globale.