“Ero nel mio letto…”, l’alibi di uno degli uomini che accusa di stupro – Closer

“Ero nel mio letto…”, l’alibi di uno degli uomini che accusa di stupro – Closer
“Ero nel mio letto…”, l’alibi di uno degli uomini che accusa di stupro – Closer
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Cosa è successo ai giovani Lina ? Proseguono le indagini per ritrovare le tracce della ragazzina 15enne. Un individuo è nel mirino delle forze dell’ordine. Ma quest’uomo della valle della Bruche dichiara di essere innocente.

“Ho mostrato tutti gli Snap”, assicura l’indagato

T. era stato accusato di stupro da Lina prima della sua scomparsa in quel famoso giorno del 23 settembre. Ha detto alle persone a lei vicine che gli autori del reato erano due uomini di 18 e 19 anni. “Avrebbe bevuto qualcosa nel suo drink, ha detto un amico di Lina A
Figaroil quale spiega che i fatti sono avvenuti dopo una serata. Ricorda tutto ma non riesce a muoversi.”

Chiesto da
Il nuovo detective, T. si difese ardentemente. “Lina, non l’ho rapita, non c’entro niente”, ha assicurato alla rivista, precisando che era con un amico. Ha poi fornito la prova del suo alibi. “Sono stato convocato per quattro ore in un ufficio della gendarmeria con poliziotti di Strasburgo, ha detto loro. Ho mostrato tutti gli Snap, ero nel mio letto a fumare una grossa canna con un mio amico. Non c’è alcuna preoccupazione a riguardo.”

T. condannato per atti di violenza

E l’altra persona che Lina ha accusato di stupro? Non so cosa stesse facendo, ma a dire il vero non me ne frega niente”, dichiara ancora il giovane. Ha aggiunto: “Non gli parlo più molto, perché mi ha preso per un po’ stronzo. Nemmeno in relazione alla vicenda di Lina, ma in relazione ad una relazione personale tra me e lui.” Se l’alibi di
T. è stato accertato, l’uomo ha lunghi precedenti penali: fu condannato a diciotto mesi di prigione, dodici dei quali sospesi, per atti di violenza perpetrati nei confronti delle ex compagne.

Da parte sua, La mamma di Lina non si arrende. Mentre la sua associazione “Les Bonnes Étoiles de Lina” fa tutto il possibile per ritrovare le tracce dell’adolescente, lei stessa fa numerose apparizioni sui media affinché sua figlia non venga dimenticata. JDevo sapere dov’è Lina, voglio sapere come sta, devo sapere dov’è mia figlia e devo capire, lanciato
Fanny Groll nello spettacolo Chiamare testimoni ospitato da Julien Courbet su M6.
È un’incomprensione, è uno shock”.

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