Federal 1 – Gli svizzeri del Servette Genève conquistano “la Francia” contro Mauléon

Federal 1 – Gli svizzeri del Servette Genève conquistano “la Francia” contro Mauléon
Federal 1 – Gli svizzeri del Servette Genève conquistano “la Francia” contro Mauléon
-

In uno scontro di culture, il Servette Genève vince il titolo di campione francese davanti a Mauléon. Gli svizzeri usarono il loro potere per indossare il costume di Golia.

Ci sono molti motivi per fare un viaggio ad Agde una volta arrivata l’estate. Alcune settimane prima dell’arrivo dei luglioisti nella località balneare, gli abitanti dell’Hérault dovevano essere ancora sorpresi di dover procedere lentamente sulla D612. Ad anticipare il periodo della feria è arrivata un’orda di sostenitori vestiti di bianco con sciarpe rosse. Tutta Soule si è mobilitata, trascorrendo ore in autobus o in macchina per viaggiare attraverso la Francia da ovest a est per questo scontro di culture. I giocatori baschi interpretano il ruolo di Pollicino in questa finale di Federal 1. Lì giocano quasi esclusivamente ragazzi locali, molti dei quali hanno conosciuto un solo club. Nel ruolo del grande cattivo, Servette Genève. Un indirizzo in Svizzera, un budget molto più alto di quello dell’avversario ed elementi provenienti un po’ da ogni dove per comporre la rosa di un club ambizioso. “Teppisti, professionisti”grideranno alcuni sostenitori di Mauléon.

Il Servette Genève è incoronato campione della Federal 1 francese dopo il successo per 28-9 contro il Mauléon ud83cudde8ud83cuddedud83cuddebud83cuddf7 pic.twitter.com/2kmJjigc2r

— RUGBYRAMA (@RugbyramaFR) https://twitter.com/RugbyramaFR/status/1802373130901471439?ref_src=twsrc%5Etfw

Mauléon non è alla festa

Questo shock culturale si è sentito anche in campo. Ad ogni possesso di palla, i Mauléonais cercavano di suggellare la partita. Non c’è da stupirsi, il pacchetto di attaccanti di Soule ha aggiunto diversi centimetri e soprattutto molti chili a quello degli svizzeri. Alla pressione della partita si è aggiunta quella esercitata dal pubblico che è arrivato numeroso e lo ha fatto conoscere. Che fossimo vestiti di bianco o di granata, abbiamo impugnato ogni decisione del procedimento sommario. I ginevrini hanno mostrato il loro potere il prima possibile. Mentre le loro due seconde linee sono in panchina dopo due gialli, sono riusciti a vincere una mischia nel primo atto a loro vantaggio (16-3).

Una volta inghiottiti i quarti d’arancia, furono i baschi i più intraprendenti. Ma sul 9-16 contro di loro, il passaggio del mediano di mischia Mathias Brocal ha aperto la partita. Panico a bordo. Pochi secondi dopo, i nove vedono il loro gioco di calci bloccato, il Servette finisce in area di meta. 21-6 al tabellone allo scoccare dell’ora, i baschi non si riprendono. Non avevamo le palle in touch e nella mischia. Diventa presto complicato senza che tu suggerisca qualcosa”ha ammesso il capitano basco Léo Le Tiec. Gli resterà il ricordo di una grande avventura collettiva vissuta davanti a un pubblico assiduo: C’era un fervore pazzesco. Non credo che vivrò più emozioni del genere con la coppa di rugby. » Ha smesso di parlare. Le emozioni hanno preso il sopravvento, impossibile articolare una sola parola.

Leggi anche:
Federal 1 – Damien Jourdain (Servette Genève): “Sono felice di poter appendere i miei ramponi su uno scudo”

I vagabondi di Ginevra

Quando è arrivato il momento di alzare lo scudetto di vicecampione di Francia, i baschi e i loro sostenitori presenti hanno intonato le melodie delle “Festival di Mauléon”, riprese anche dagli svizzeri. Nel post partita in cui questo scontro di culture si è trasformato in unione. I giocatori si sono scambiati i pantaloncini. Da entrambe le parti, giocatori e tifosi, nessuno ha voluto andarsene, prolungando fino alla fine il piacere di questo pomeriggio soleggiato conclusosi con un drink di luppolo e canti. Il potente Steven Reinhard della terza fila, medaglia al collo, assapora questo titolo di campione di Francia acquisito da… gli svizzeri. Durante la discussione, il direttore tecnico di un albergo civile ha messo alcuni punti sulle I: “Tutti ci chiamano mercenari. La gente non sa quanto sia difficile per noi. Siamo tutti pluriattivi. La sera, a volte, non abbiamo spogliatoi, ci cambiamo in campo in pieno inverno. Certe sere, alle 17, non sappiamo dove ci alleniamo perché la sezione calcio non ci lascia i campi. Siamo girovaghi, una squadra atipica. Siamo andati a prenderlo con la rabbia nello stomaco. » Svizzero per i francesi, francese per gli svizzeri. Non importa, hanno scritto la storia del rugby in entrambi i paesi in un pomeriggio soleggiato ad Agde.

-

PREV Il Dax previsto in apertura è in rialzo
NEXT Il club di biliardo chiude la stagione in grande stile