Raramente un concorso riunisce così tanti chef stellati, migliori lavoratori di Francia (MOF), ma anche chef ristoratori, ristoratori e salumieri. Ce n'è stato abbastanza per far girare la testa e mettere le stelle negli occhi degli apprendisti del Campus di Groisy che martedì 12 novembre hanno ospitato il sacrosanto trofeo delle Masse.
24 stelle Michelin in giuria
Solo la giuria presieduta dallo chef due stelle Christophe Hay, con il direttore tecnico del MOF Alain le Cossec, comprendeva 23 chef e 24 stelle Michelin! A ciò bisognava aggiungere anche le spille degli stabilimenti degnamente rappresentati dai 5 candidati in lizza, che rappresentavano le regioni Grand Est, Auvergne Rhône-Alpes, Grand Sud, Paris-Nord-Normandie e Grand Ouest. Senza contare gli chef che si sono precipitati a fare il viaggio a Groisy, per salutare la giuria, i concorrenti, come Michel Roth e Danny Khezzar e confermare, con la loro presenza, la statura di centro di eccellenza del centro di formazione.
La prova, se ce ne fosse bisogno, che “il trofeo Masse è una competizione riconosciuta, da più di 35 anni, dalla professione ed espressione della creatività degli chef attorno al foie gras, professione originaria della casa di famiglia Masse” spiega Frédéric Mass. Un trofeo che funge da rivelatore di talenti; alcuni dei vincitori da allora hanno avuto grandi carriere, insegna sua moglie Sabine Masse. A caso, possiamo citare l'ambasciatore del MOF della gastronomia francese, Guillaume Gomez, Thibaut Ruggeri, Bocuse d'Or o anche il MOF Tom Meyer.
Premio miglior impiegato
Da qui un certo nervosismo e pressione tra i 5 candidati, selezionati per la finale nazionale al Campus di Groisy, a seguito di una selezione, prima su scheda, poi “in mostra” durante le selezioni regionali. Compreso Yohan Jacquet dell'Hameau Albert-1er di Chamonix. E uno stato tra lo stress e l'ammirazione per i 5 apprendisti impiegati del Campus che hanno magistralmente assistito i concorrenti. Il premio come “Miglior impiegato” è stato assegnato anche ad Ambre Juppet (in alternanza al Café Terroir di Lione), e forti applausi dei maestri apprendisti (che avevano fatto il viaggio speciale da Yvoire, e “Les jardins du Léman”) sono venuti a salutare la prestazione di Pauline Hoarau, impiegata di Arthur Debray, grande vincitore della 16esima edizione del trofeo Masse.
Un riconoscimento che è andato dritto al cuore della direttrice del Campus, Magali Ceste, che, commossa, ha esortato tutti i leader presenti a prendersi cura di “questa risorsa inestimabile che sono questi giovani; alcuni sono stati sbattuti dalla vita eppure sono al lavoro da stamattina. Il loro impegno deve essere applaudito. Questo è il nostro dovere e il nostro futuro”.