L’unione della proprietà privata rurale del Loiret mette in discussione la retroattività della legge di recinzione

L’unione della proprietà privata rurale del Loiret mette in discussione la retroattività della legge di recinzione
L’unione della proprietà privata rurale del Loiret mette in discussione la retroattività della legge di recinzione
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Durante l’assemblea generale di Sandillon, Denis Lablée, presidente dell’unione della proprietà privata rurale del Loiret, ha annunciato che un avvocato dinanzi al Consiglio di Stato è stato incaricato di presentare ricorso contro la retroattività di 30 anni della legge del 2 febbraio 2023 finalizzato a limitare la recinzione degli spazi naturali.

È in corso una nuova vicenda giuridica riguardante l’applicazione della legge del 2 febbraio 2023, volta a limitare la recinzione degli spazi naturali e a tutelare la proprietà privata. Infatti, l’unione dipartimentale della proprietà privata del Loiret ha deciso di chiedere al Consiglio di Stato di esaminare la retroattività di 30 anni, che, “se mantenuta, può aprire la porta a molte cose ma resta una violazione del diritto di proprietà”, ha osservato Denis Lablée, presidente di questo sindacato. Lo ha annunciato nel corso dell’assemblea generale svoltasi giovedì 13 giugno presso il municipio di Sandillon, davanti a una trentina di persone.

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Dopo aver ricevuto il via libera da Bruno Keller, presidente nazionale dei sindacati dipartimentali, il sindacato del Loiret ha chiesto ad un avvocato, patrocinante davanti al Consiglio di Stato, di presentare ricorso per una questione prioritaria di costituzionalità, in particolare sul 30- retroattività annuale. Lo ha depositato lunedì 10 giugno. Ed entro la fine del mese avrà preparato un brief complementare.

“Non ho ancora un’opinione chiara sul merito della legge, non sono un esperto ma sono rispettoso delle nostre leggi, delle nostre istituzioni e della nostra Costituzione, garanti del rispetto dei nostri diritti di proprietà”, ha indicato Denis Lablee.

“Niente di simile per seminare confusione”

Dopo aver citato diversi articoli del Codice civile, della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, evidenziando la non retroattività, si è sorpreso: “Eppure, questa legge (del 2 febbraio 2023) è retroattiva. Niente come seminare confusione e far precipitare le persone in uno stato di totale perplessità…”

“E non parliamo nemmeno delle situazioni assurde in cui persone vengono condannate per aver infranto regole che non esistevano ancora al momento in cui hanno commesso i loro atti. I poveri diavoli si ritrovano in una spirale di confusione giuridica, non sapendo più se i loro il passato è reale o se l’universo sta giocando con le loro menti.”

Concretamente, Denis Lablee è preoccupato per le trivellazioni effettuate negli ultimi trent’anni.

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Feste rave. Denis Lablée ha parlato di questi eventi festivi di musica elettronica che suscitano vivaci discussioni e preoccupazioni nelle zone rurali, legate alla rottura della pace, al degrado ambientale, ai rischi per la sicurezza pubblica e all’impatto sull’economia locale.
È essenziale aumentare la consapevolezza sulle conseguenze disastrose di questi raduni e promuovere alternative più rispettose del nostro ambiente di vita rurale”, ha sottolineato.

Alessio Maria

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