Il “non voto”, primo partito in Belgio

Il “non voto”, primo partito in Belgio
Il “non voto”, primo partito in Belgio
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Su 8,36 milioni di elettori registrati per le elezioni federali in Belgio, solo 7,31 milioni di persone hanno votato nell’urna destinata all’elezione dei rappresentanti alla Camera. Più di un milione di belgi non si sono quindi presi la briga di viaggiare per adempiere a questo dovere civico obbligatorio. Il tasso di partecipazione è addirittura leggermente in calo, all’87,42%, rispetto all’88,38% registrato durante le precedenti elezioni, nel 2019. Gli “astenuti” – le cui motivazioni o cause di impedimento possono essere numerose – rappresentano quindi più del 12% dell’elettorato .

La presenza di una lista Blanco a livello federale ha indubbiamente ridotto il numero delle schede bianche. ©Cella grafica Eda

Questo tasso è ancora più alto per le elezioni regionali del Parlamento vallone, dove il livello di partecipazione è dell’86,8%, mentre arriva fino al 93,53% nella regione fiamminga, un dato in aumento. Per il voto europeo siamo all’89,8%, anche questo in aumento. La partecipazione più bassa si registra nella Regione di Bruxelles, con solo l’83,86%.

1,4 milioni di non votanti

Se ora si aggiunge al silenzio degli astenuti la scelta di chi ha preferito mettere la scheda bianca nell’urna, o ha reso invalido, volontariamente o meno, il proprio voto non rispettando le istruzioni, il partito dei “non -elettori” aumenta ancora considerevolmente. Per le elezioni alla Camera, ancora, si è registrato il 5,69% di schede bianche o invalide, ovvero 416.000 voti “persi”, che si aggiungono al milione precedente. Sono quindi quasi 1,4 milioni i belgi che non partecipano effettivamente alla designazione degli eletti. O quasi il 16,7% dei potenziali elettori. Il partito che ha ottenuto più voti a livello federale, la N-VA, ha raccolto 1,16 milioni di voti, ovvero il 16,7% dei voti validi, ma il 13,8% di quelli registrati.

Per le elezioni federali del 2024, il tasso di schede bianche o non valide è leggermente diminuito rispetto al 6,07% osservato cinque anni fa. Questo non è affatto il caso delle elezioni del Parlamento vallone, dove il tasso di schede bianche o non valide è aumentato dall’8,36% nel 2019 all’8,49% questa domenica 9 giugno. Si tratta di 191.923 schede “inutilizzabili” su 2,26 schede votate e 2,6 milioni di elettori registrati. Bruxelles e l’Europa si ritrovano più o meno con lo stesso tasso di schede bianche e non valide (6,1%) mentre, sul versante fiammingo, siamo anche a livelli bassi, con un tasso del 4,7%, in calo rispetto al 2019.

Blanco non fa di meglio

Da notare che chi volesse votare “bianco” per esprimere il proprio malcontento politico potrebbe benissimo optare per la lista Blanco, la cui idea era proprio quella di recuperare parte di questi voti non validi. Non diremo che l’iniziativa abbia dato i suoi frutti, dato che questa lista Blanco, alla Camera, ha ottenuto solo 75.683 voti (1,08%), davanti al partito di estrema destra francofono Chez nous (64.058 voti, 0,92%). I piccoli partiti “di protesta”, in generale, non se la passano bene in queste elezioni del 2024. Per il Parlamento vallone, sommando al 2,83% di Chez nous l’1,6% del Collettivo dei Cittadini e lo 0,3% del RMC, siamo meno. mancano più di 100.000 voti. La metà delle schede bianche o non valide.

In assenza di Blanco alle elezioni regionali, a differenza di quelle federali, sono aumentati i voti bianchi e non validi.

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