Che impatto avrà sulle relazioni Marocco-UE l’avanzata dell’estrema destra?

Che impatto avrà sulle relazioni Marocco-UE l’avanzata dell’estrema destra?
Che impatto avrà sulle relazioni Marocco-UE l’avanzata dell’estrema destra?
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Come previsto, le elezioni europee del 9 giugno hanno scosso il panorama politico del Vecchio Continente. L’ascesa dei gruppi di estrema destra ha rimescolato le carte sulla scena politica in diversi paesi. In Francia le previsioni dei sondaggi si sono rivelate corrette. La lista del Raggruppamento Nazionale, guidata da Jordan Bardella, è in testa con il 31,5% dei voti espressi, ovvero 30 deputati al Parlamento europeo.

Gli amici del presidente francese Emmanuel Macron, riuniti sotto la bandiera di Need for Europe, che riunisce in particolare Renaissance, MODEM e Horizons, sono riusciti a raccogliere solo 14 seggi al Parlamento europeo. Una vera debacle per la maggioranza presidenziale. Nelle elezioni del 2019, il divario tra il RN e i sostenitori di Macron era molto ridotto: 21 seggi per la Repubblica in Movimento e 22 per il Raggruppamento Nazionale.

Subito dopo la pubblicazione di questi risultati, Emmanuel Macron ha deciso di sciogliere l’Assemblea nazionale e di indire elezioni legislative anticipate il 30 giugno e il 7 luglio. Un tentativo di fermare l’emorragia scommettendo su un’impennata dei democratici francesi, come durante le elezioni presidenziali del 2017 e del 2022.

Un metodo ispirato all’esempio spagnolo. Dopo la battuta d’arresto dei socialisti alle elezioni municipali e regionali del maggio 2023, il primo ministro Pedro Sanchez ha chiesto elezioni legislative anticipate. Un voto che gli ha permesso di restare al potere e di rafforzare la sua maggioranza partigiana.

La Spagna è l’eccezione

Come in Francia, i socialisti del cancelliere Olaf Scholz hanno perso le piume il 9 giugno, classificandosi al 3° posto con 14 seggi nel Parlamento europeo, dietro all’Alleanza per la Germania (AFD, estrema destra) e ai suoi 16 deputati, e alla coalizione dei democratici cristiani (destra ), al primo posto sul podio con 30 deputati.

A differenza di Francia e Germania, la Spagna costituisce un’eccezione. Come avevano previsto i sondaggi, l’ondata di estrema destra non si è verificata. Vox, con 7 seggi, ha fatto meglio dei 3 conquistati nel 2019. Il Partito Popolare ha ottenuto 22 seggi, rispetto ai 12 di cinque anni fa, e il PSOE 20 seggi, ripetendo il risultato della lista socialista guidata nel 2019 da Josep Borrell.

La grande vittoria del PP sui socialisti, come auspicava il suo presidente Alberto Núñez Feijóo, non è avvenuta. I compagni di Pedro Sanchez hanno resistito ad una campagna senza esclusione di colpi, come dimostra l’annuncio, cinque giorni prima delle elezioni, dell’udienza della moglie del Primo Ministro da parte di un giudice del Tribunale Nazionale per “corruzione”, il 5 luglio.

Il Marocco e il Polisario hanno avuto impatti diversi

L’estrema sinistra spagnola, che ha partecipato a schieramenti sparsi alle elezioni europee, ha segnato il passo: Sumar, solo 4 deputati per una coalizione formata nel 2023 da 20 piccoli partiti, e 2 per Podemos. La lista “Ora la Repubblica”, che riunisce sotto la sua bandiera i separatisti baschi, catalani e galiziani, ha ottenuto solo due seggi. Voti persi per il Polisario al Parlamento europeo.

Il voto del 9 giugno segna una svolta nella storia del Parlamento europeo. L’estrema destra e la destra (PPE) ne escono rafforzate mentre il gruppo dei Verdi e quello di Renew Europe, lanciato nel 2019 dal presidente francese, hanno perso terreno.

Questo progresso avrà un impatto sulle relazioni marocchino-europee? La maggioranza degli eurodeputati di estrema destra ha sostenuto il regno sulle questioni del Sahara e durante l’adozione, ad esempio, della risoluzione del 19 gennaio 2023 che chiede il rilascio dei giornalisti detenuti in Marocco. Numerose interrogazioni scritte rivolte alla Commissione europea sulla situazione dei sahrawi nei campi di Tindouf e sui diritti umani in Algeria sono state opera anche di eurodeputati di estrema destra, come il francese Nicolas Bay, l’italiana Silvia Sardone o il francese Dominique Bilde.

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