Il 90esimo compleanno di Alberto II del Belgio

Il 90esimo compleanno di Alberto II del Belgio
Il 90esimo compleanno di Alberto II del Belgio
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Alberto II compie 90 anni. Questa pietra miliare ha portato il Palazzo a svelare quattro nuovi ritratti dell’ex sovrano, circondato dalla sua famiglia. Lo vediamo lì mentre usa un bastone, in posa accanto a suo figlio, l’attuale re dei belgi Filippo, e sua nipote, la principessa ereditaria Elisabetta.

“Re Alberto II compie 90 anni oggi!”, si legge nella didascalia delle foto postate il 6 giugno dal Palazzo. “Per l’occasione pubblichiamo nuovi ritratti di Re Alberto con il Re e la Principessa Elisabetta. Tre generazioni riunite per l’occasione. Inoltre, non è stato previsto alcun evento ufficiale per celebrare questo anniversario.

Fatta eccezione per il caso Delphine Boël, il re Alberto II è stato raramente menzionato dai media negli ultimi anni. La stampa celebrità preferisce ormai Elisabetta del Belgio, 22 anni, la prima donna chiamata a salire al trono dopo l’indipendenza nel 1830. A ognuno il suo turno.

Una vita più che piena

La storia ricorderà però che la vita del re novantenne fu più che compiuta. Nato nel 1934, Alberto fu presto privato della madre, la regina Astrid, che morì in un incidente stradale il 29 agosto 1935 a Küssnacht am Rigi (Svizzera). All’indomani della seconda guerra mondiale fu testimone di un disastro, poi di una rinascita monarchica: suo padre Leopoldo III dovette abdicare nel 1950 per evitare che si aggravassero i disordini provocati dal suo atteggiamento equivoco durante il conflitto (la “questione reale”). Suo fratello Baldovino salì quindi al trono e rimase re del Belgio durante il Trente Glorieuses. Nel 1993, chiaramente sotto shock, Alberto II succede a Baldovino, che muore improvvisamente a Motril, in Spagna. Rimase capo dello Stato per 20 anni prima di sorprendere tutti abdicando. D’ora in poi i re e le regine dei belgi non moriranno più necessariamente sul lavoro.

Il regno di Alberto II fu segnato dalla sua capacità di pacificare i rapporti tra i fiamminghi e i francofoni. Nelle rubriche del settimanale Rivista Le Soir, lo storico Vincent Dujardin constata che “a differenza di Baldovino, Alberto II si dimostrò poco interventista durante il suo regno sul delicato terreno della politica. Certamente voleva essere meno propositivo del fratello sul piano politico, ma fu portato, durante certe crisi politiche, a ricoprire un certo ruolo. Nel 2007, nominando primo ministro il liberale Guy Verhofstadt, nonostante il parere di alcuni leader del partito di quest’ultimo, ha costituito un elemento stabilizzatore.

Un funambolo eccezionale

Durante i suoi anni di regno, Alberto II intraprese un vero e proprio cammino sul filo del rasoio per restare in equilibrio tra i diversi schieramenti politici e superare le divisioni tra i fiamminghi e i francofoni. Ha chiaramente messo olio negli ingranaggi del Belgio, preda del separatismo. Nel 2011, l’ennesima intercessione reale ha permesso al socialista francofono Elio Di Rupo di formare finalmente un governo dopo 541 giorni di trattative e attualità.

Il paese e la stampa erano così infatuati di questo monarca definito “gioioso”, famoso per le sue risate e le sue pacche sulle spalle. La sua buona indole contrastava con l’austerità di suo fratello Baldovino, il “pio re”. Questa storia d’amore tra un sovrano e il suo popolo, però, ha avuto i suoi attriti.

Dal re generoso al re avaro

Dopo la sua abdicazione nel 2013, sono sorte polemiche sulla dotazione di Alberto II. Il re “uscente” ha ritenuto insufficiente la dotazione annuale di circa 923.000 euro concessa da quando non era più in carica. La stampa ha rivelato che stava trattando dietro le quinte affinché una parte delle sue spese venissero coperte dallo Stato. Scioccante! Fino ad allora, Alberto II riceveva una “lista civile” di 11,5 milioni di euro, ma questa aveva logicamente preso il posto della direzione delle casse del nuovo sovrano, suo figlio Filippo. Per i media, il re “generoso” è diventato subito il re “avaro”…

Allo stesso modo, aggiunge lo storico Vincent Dujardin, “se posso criticare una misura da lui adottata, è la concessione di una dotazione a ciascuno dei suoi figli. A mio parere, questo fu un grave errore di comunicazione che divenne addirittura un aspetto negativo durante la seconda metà del suo regno.

Di questo “errore” si parla di nuovo ogni volta che il principe Laurent esce dai ranghi e il suo fondo minaccia di essere tagliato dal governo come sanzione. Lo scorso maggio, il figlio di Alberto II, in un’intervista al quotidiano fiammingo, aveva dichiarato di essere stufo di questa situazione L’ultimo nuovo che stava “preparando una nuova vita” e poteva fare a meno di questi soldi. Ha anche espresso la sua ammirazione per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan… Il primo ministro Alexander De Croo ha dovuto mettere il kibosh su questo, ricordando al “principe ribelle” i “doveri e le aspettative” che la sua dotazione implica fino a prova contraria.

Delphine, principessa di Sassonia-Coburgo

L’altro punto nero nella biografia reale si chiama “caso Delphine Boël”. Nonostante le continue richieste, Alberto II rifiutò per decenni di riconoscere il figlio illegittimo che aveva concepito con Sybille de Selys Longchamps, allora moglie di un miliardario del Brabante. Questa negazione gli valse una diffusa disapprovazione finché la giustizia non stabilì ciò che non era più in dubbio. Nel gennaio 2020, Alberto II ha finalmente riconosciuto Delphine come sua figlia. E abbiamo visto la nuova principessa di Sassonia-Coburgo posare ufficialmente accanto al fratellastro, re Filippo.

Dopo l’affare Boël, Alberto II si è circondato di una relativa discrezione. La sua fragile salute lo fa a volte parlare mediaticamente, come quando nel giugno 2023 il Palazzo annunciò che il vecchio sovrano doveva essere ricoverato in ospedale in seguito al disagio causato dalla disidratazione. I riflettori ora sono puntati sulla futura regina Elisabetta, in partenza per l’Università di Harvard a Boston. Apporta alla monarchia belga quella dose di modernità che sarà essenziale per il suo proseguimento.

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