La creazione di un gruppo di esperti, il cui compito sarà quello di aumentare l’autonomia del Quebec, ha ricevuto venerdì una fredda accoglienza da parte dei tre partiti di opposizione all’Assemblea nazionale.
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Nelle prime ore della mattinata, il primo ministro François Legault ha tenuto un discorso al Salon Bleu per presentare la nuova commissione presieduta congiuntamente dall’ex ministro liberale Sébastien Proulx e dall’ex candidato del PQ Guillaume Rousseau.
Quest’ultimo avrà il mandato di analizzare ciò che la Costituzione canadese consente in termini di vantaggi per il Quebec, in particolare nell’economia, nell’immigrazione e nella lingua.
“La sua sfida è non ripetere quanto già scritto dal CAQ nel 2015. La sua sfida è spiegarci, dopo sei anni di fallimento di rivendicazioni che sostanzialmente non hanno prodotto nulla, e rispondere alla domanda: “cosa facciamo quando il governo federale dice no e le cose non vanno avanti?” ha dichiarato il leader del Parti Québécois, Paul St-Pierre Plamondon.
“Il CAQ si autodefinisce nazionalismo dei risultati. Quello che vedo è soprattutto nazionalismo cerimoniale. Creiamo comitati, teniamo riunioni, organizziamo grandi discussioni, ma i risultati sul tavolo sono pochissimi», ha affermato il leader parlamentare del Québec solidaire, Gabriel Nadeau-Dubois.
“Ciò che fa oggi François Legault è un’ammissione del fallimento della sua terza via. François Legault ha detto: “Posso fare politica, essere Primo Ministro del Quebec e restare indeciso”. Abbiamo visto cosa è successo: fallimenti”, proclama il leader ad interim del PLQ, Marc Tanguay.
François Legault incontrerà lunedì Justin Trudeau per parlare, tra l’altro, della distribuzione dei richiedenti asilo nel paese e del rimborso delle spese già sostenute per la loro accoglienza in Quebec.
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