Una delle priorità della Francia deve essere quella di occuparsi dell'utilizzo.eccessivo” forza di polizia, ha stimato giovedì 7 novembre il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite.
Nelle sue raccomandazioni rese pubbliche al termine della revisione periodica di questo paese il 22 e 23 ottobre, la commissione scrive che “resta preoccupato per il numero di casi denunciati di uso eccessivo della forza“, “in particolare durante controlli stradali, arresti, evacuazioni forzate e manifestazioni“.
Composto da 18 esperti incaricati di vigilare sull'applicazione del Patto internazionale sui diritti civili e politici, questo organismo ha presentato le sue conclusioni in una conferenza stampa, durante la quale il suo vicepresidente, José Manuel Santos Pais, ha dichiarato di essere uno dei “raccomandazioni prioritarie urgenti“per la Francia.
“Rivedere il quadro giuridico che disciplina l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine”
Il comitato evidenzia “necessità di rivedere il quadro giuridico e le procedure operative che regolano l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine, compreso l’uso di armi da fuoco e armi intermedie che colpiscono in modo sproporzionato i membri di alcuni gruppi minoritari, in particolare le persone di origine africana e araba, le popolazioni indigene e i migranti“.
L'uso delle armi da fuoco e delle armi intermedie”ha avuto gravi conseguenze soprattutto per i manifestanti e non solo, molte persone sono diventate cieche, hanno perso le braccia e sono rimaste gravemente ferite“, ha aggiunto.
“Negli ultimi tre o quattro anni (…), non abbiamo visto da parte della polizia alcuna forma di allentamento per controllare le manifestazioni, ma una posizione di confronto con le manifestazioni“, prosegue il comitato.
Nelle sue raccomandazioni, dice:seriamente preoccupato dal numero di morti derivanti dall’uso di armi da fuoco da parte delle forze dell’ordine durante i controlli della circolazione stradaleLa commissione è preoccupata anche per “l’apparente mancanza di sanzioni adeguate e casi di apparente impunità“.
Cita il caso della morte di Adama Traoré, un giovane di origine africana morto nel 2016 in seguito al suo arresto da parte dei gendarmi con l'uso del placcaggio/piega ventrale, deplorando ciò “persona“è stato”ritenuto responsabile della sua morte“.
Nel suo rapporto, il comitato chiede alla Francia di inviargli informazioni entro l'8 novembre 2027 sul seguito dato alle sue raccomandazioni sull'uso “eccessivo“forza da parte della polizia.