Par
Hugo Hancewicz
Pubblicato il
6 novembre 2024 alle 7:50
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“Abbiamo bisogno costruire per padroneggiare i costi”. Martedì 5 novembre 2024, i membri dell'Alleanza per l'edilizia abitativa in Île-de-France si sono riuniti per scambiare idee sulle soluzioni abitative nella regione. L'incontro ha permesso anche di fare il punto sui numeri settore edile per l'anno in corso.
Il settore immobiliare in crisi
In Île-de-France, il settore delle costruzioni ha realizzato un fatturato di 39,6 miliardi di euro nel 2023, rappresentando il 18% del totale nazionale, secondo la federazione edilizia francese Grand-Paris Île-de-France. Di questa somma, 22 miliardi riguardano manutenzione e ristrutturazione costruzioni, mentre 17,6 miliardi per nuove costruzioni.
Sebbene questo fatturato sia aumentato nel corso degli anni ultimi dieci anniresta da mettere in prospettiva, perché, come sottolinea Olivier Princivalle, presidente del sindacato professionale immobiliare FNAIM Grand Paris, questa crescita avviene in un contesto di “crisi immobiliare molto grave”.
Elezioni comunali responsabili della crisi
Questa crisi immobiliare cronica nell’Île-de-France è il risultato di diversi fattori. Da un lato, affitti alti e fornitura insufficiente a fronte di una domanda sempre crescente. D'altra parte, la costruzione di nuove abitazioni ha notevolmente ridotto negli ultimi anni. Se nel 2017 sono state avviate oltre 85.000 nuove unità abitative, nel 2023 questa cifra è scesa a 47.000.
Emmanuel Dezellus, membro dell'Housing Alliance e presidente di Seqens Solidarités, parla delle difficoltà amministrativo e normativo che spiegano questo declino. Ma secondo lui, questa situazione segue anche a calendario elettorale che pesa molto sulla costruzione. “Abbiamo sindaci che, con l’avvicinarsi delle elezioni elezioni comunalirifiutarsi di lanciare nuovi progetti”, si lamenta.
Durante ogni periodo elettorale, la produzione immobiliare 20% di calciosottolinea Emmanuel Dezellus. Per porre rimedio a questo, le parti interessate del settore immobiliare stanno proponendo incoraggiare finanziariamente “sindaci costruttori”, per evitare che questo ciclo si ripeta sistematicamente. “Siamo in una logica di progettazione e facilitazione”, assicura, “non di legislazione”.
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