Mentre il Viminale teme una “messicanizzazione” della Francia, il relatore della commissione d'inchiesta sul narcotraffico conferma la crescente corruzione e invita ad agire prima che la situazione diventi “irreversibile”.
Pubblicato il 02/11/2024 08:09
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“Non siamo ancora un narcostato, ma se lo lasciamo accadere lo diventeremo”avverte Étienne Blanc, senatore della LR del Rodano e relatore della commissione d'inchiesta sul traffico di droga, sabato 2 novembre, su franceinfo. Giovedì sera a Poitiers (Vienna) una rissa in un contesto di traffico di droga ha provocato cinque feriti e la settimana scorsa un bambino è stato gravemente ferito da proiettili a Ille-et-Vilaine.
A seguito di queste recenti sparatorie, il ministro dell'Interno ha denunciato a “messicanizzazione” del paese. Étienne Blanc non sembra scioccato da questi commenti e lo assicura “È ora di reagire”. Se lo sostiene “la lotta non è persa”il senatore di destra lo rileva tuttavia “tutta una serie di segnali fanno pensare che le cose potrebbero diventare irreversibili”.
Étienne Blanc assicura quindi che noi “comincio a vedere una serie di segnali che indicano che la corruzione si sta diffondendo” e quello “i centri nevralgici dello Stato, il potere pubblico, cominciano ad essere attaccati”. Ciò si può vedere, secondo lui, “nella polizia, quando si consulta un fascicolo e si danno informazioni ai narcotrafficanti; nelle carceri, quando gli agenti carcerari lasciano entrare droga o telefoni; alla dogana, quando si danno informazioni; e nei porti, i portuali spostano i container dietro compenso”.
Il senatore Les Républicains se ne rammarica da diversi anni “abbiamo permesso alle imprese del narcotraffico di prosperare”tanto che loro “è diventato assolutamente incredibile al potere”. Lui stima “Il giro d’affari del narcotraffico in Francia è di 6 miliardi di euro”. “Con questo potere colossale, i trafficanti di droga possono corrompere, usare i fornitori di servizi per uccidere, per minacciare e tutto questo va fuori controllo”si lamenta.
Étienne Blanc afferma che queste somme “considerevole” avuto tempo per esserlo “sbiancato” e iniettato in “aziende dell’economia reale”, “appartamenti e auto”. Per contrastare questo fenomeno, egli avanza una delle proposte contenute nel suo rapporto sul traffico di droga, vale a dire “l’ingiunzione per risorse inspiegabili”. “Se una persona che possiede un appartamento, un’auto di grandi dimensioni o dei titoli di borsa non può dimostrare di averli acquistati legalmente, i suoi beni gli vengono confiscati”spiega. Il senatore ritiene infatti che l' “la vera sanzione in materia di traffico di droga è la confisca dei proventi di questo traffico di droga”. “Dobbiamo arrivare a questi miliardi di euro di fatturato”dice il parlamentare.
Il senatore del Rodano è favorevole anche alla creazione di una procura nazionale antinarcotici. Ciò, secondo lui, consentirebbe di avere “un referente che possa svolgere tutti i servizi e le operazioni” e chi può avere “autorità sia sul fisco che sull'istituzione giudiziaria e sulla polizia per compiere operazioni potenti”.