Lotto. Per chi suonano le campane, andrebbero rimosse?

Lotto. Per chi suonano le campane, andrebbero rimosse?
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Di

Marie-Cécile Itier

pubblicato su

2 giugno 2024 alle 7:00

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In il lottocome ovunque in Francia, le campane squillo. Alcune persone ne sono contente, altre non vogliono più sentirlo? Cos’è esattamente?

Che ci sia il sole o che faccia freddo, che piova o che il sole sia caldo, il campanile fa risuonare il A o il F delle campane che ospita. Per noi contadini è più facile sentire le campane due o tre volte al giorno. Ci affidiamo addirittura.


La campana è uno degli strumenti sonori più antichi

La campana deve essere apparsa dal momento in cui, grazie all’uso del fuoco, l’uomo riuscì a padroneggiare sufficientemente la tecnica dell’argilla per realizzare per risonanza “vasi sonori”. Le più antiche campane di metallo risalgono all’età del bronzo.

L’uso delle campane da parte dei cristiani risale al V secoloe secolo. I monaci evangelizzatori li agitavano per avvertire del loro arrivo nei villaggi. Dal VIe secolo, sono diventati essenziali per scandire la vita monastica. La campana richiama i monaci alla preghiera. Permette anche ai Fratelli laici che non partecipano a tutti i servizi di unirsi ad altri continuando il loro lavoro.

Le campane si diffusero nelle chiese da Carlo Magno in poi. Intorno all’anno 800 diversi concili pretesero l’installazione di campane nelle chiese parrocchiali.

La cappella della Madonna Nera di Rocamadour possiede una delle campane più antiche di Francia. Prima del IXe secolo, di rarissima manifattura poiché forgiata e non fusa, è sospesa alla volta.

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Dovremo aspettare fino al 13e secolo tanto che il progresso tecnico ha reso possibile la fusione di grandi dimensioni.

Il suono delle campane è un elemento importante della vita parrocchiale

Storicamente, le campane erano il mezzo più potente. Annunciavano eventi parrocchiali (dalla preghiera alle funzioni), ma anche comunitari (dalle ore alle elezioni) e nazionali (dal terrore delle epidemie alle dichiarazioni di guerra). Il 3 settembre 1939 suonarono tutte le campane della Francia. Oggi altri media stanno prendendo il sopravvento. Gli squilli costituivano una lingua, fondavano un sistema di comunicazione e accompagnavano modalità dimenticate di relazione tra gli individui. E anche “padroneggiare l’uso del suono ha costituito nel corso dei secoli una grande questione di potere che ha agitato i microcosmi rurali” sottolinea lo storico Alain Corbin nella sua opera “Le campane della Terra”.

Veri mezzi di comunicazione di massa, trasmettono informazioni molto precise: il simbolismo è molto forte. Non celebriamo la messa di una domenica qualunque come celebriamo la messa di Natale.

Ecco perché, per quanto riguarda le campane religiose, la legge non consente al sindaco di rimuoverle. Riusciamo a malapena a regolamentarli. Così in Francia, il primo angelus suona dalle 6 del mattino (come in Alsazia) fino alle 9 del mattino in alcuni luoghi.

Fin dalle origini le campane hanno avuto una funzione liturgica (servizi religiosi e feste eccezionali). Suonare le campane ad un matrimonio o ad un funerale invita le persone a sentirsi coinvolte nella vita comunitaria e ad interessarsi al prossimo.

Il numero delle campane messe in movimento, il ritmo, la durata dipendono dal grado di solennità della celebrazione. Anche il silenzio ha un significato profondo. Le campane tacciono dalla funzione del Giovedì Santo a quella della Veglia Pasquale.

Ma l’elettrificazione e l’automazione delle campane hanno portato alla standardizzazione. In passato le messe ordinarie e le messe festive venivano annunciate in modi diversi. Solo dal suono delle campane i residenti potevano sapere se il campanile stava annunciando quale sacramento e ovviamente un funerale. E anche in certi luoghi, a seconda della diversa suoneria, potevi sapere se stavi seppellendo un uomo, una donna o un bambino. “Certo, non si tratta di tornare a quello. Ma molte persone oggi non sanno nemmeno più cosa significa l’Angelus”, lamenta François de Figeac, che aggiunge: “tuttavia dovremmo mantenere vivo il patrimonio per le generazioni future”.

È vero che in alcune chiese costruite senza campanile negli anni ’70 e ’80, i parrocchiani chiedono oggi la (re)installazione delle campane. Cercando così di restituire un significato collettivo alle suonerie come elemento della vita parrocchiale.

I campanili ospitano anche le campane civili.

Accanto all’uso religioso bisogna distinguere l’uso civico. L’ora civile corrisponde alle ore del giorno.

I campanili ospitano anche il suono delle campane civili. Questo è stato il caso del 1ehm Agosto 2014. Quel giorno, il Governo ha proposto di suonare a campana in tutti i campanili di Francia per celebrare il centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Ma a causa dell’ignoranza, lo storico rintocco (ufficialmente sostituito da una sirena a partire dagli anni ’60) ha spesso lasciato il posto ad un semplice volo di campane, o addirittura al rintocco funebre.

Si assiste ad un vero e proprio impoverimento di questo patrimonio, dovuto in particolare al calo della pratica religiosa e alla riduzione del numero dei sacerdoti. Secondo un sondaggio del 2017, il 4% delle parrocchie non suona più l’Angelus e il 18% ha rinunciato a suonarlo la mattina. I conflitti legati al suono delle campane sono piuttosto rari, ma sono aumentati nel corso degli anni, soprattutto nelle grandi città e nelle aree urbane. Così alcuni sacerdoti, per evitare problemi, preferiscono astenersi dal suonare l’Angelus.

Campane per la nostra vita quotidiana e i momenti salienti della vita

Se esistono controversie sul suono, sono rare perché i francesi sono molto attaccati alle loro campane, credenti o no. Coloro che non vogliono sentire le campane sono i neorurali che vogliono il silenzio assoluto perché hanno lasciato la città per questo scopo. Ma generalmente alienano l’intera popolazione rurale. Le campane scandiscono sempre la nostra vita quotidiana e i momenti salienti della vita, ma senza che ne siamo realmente consapevoli.

Le campane sono voci perché cantano. Fedelmente santificano il tempo, ciascuno con il proprio suono. La preghiera del campanile è uno stile di vita che non si stanca di ricominciare. “Quando si vive in un villaggio, le campane adornano lo spazio e santificano il tempo” confida padre David Réveillac, parroco di Gourdon.

Sarebbe pericoloso che la campana diventasse un museo. La campana non è un oggetto d’arte. È fatto per essere ascoltato. Il suono delle campane ricorda costantemente la presenza invisibile di Dio tra gli uomini.

André DECUP

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