Mayotte si invita a Matignon e all’Eliseo

Mayotte si invita a Matignon e all’Eliseo
Mayotte si invita a Matignon e all’Eliseo
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Il 13 giugno Gabriel Attal ha convocato un seminario governativo per discutere del futuro di Mayotte. A Matignon, gli eletti mahoresi parteciperanno insieme ai ministri a questo incontro eccezionalmente dedicato ad un unico territorio.

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Il governo sta infatti preparando due progetti di legge riguardanti questo dipartimento d’oltremare situato ai confini dell’Oceano Pacifico e colpito da molteplici crisi. La prima, ordinaria, conterrà una serie di disposizioni per contrastare l’immigrazione clandestina, rafforzare la capacità di azione delle forze dell’ordine, sostenere lo sviluppo economico dell’isola e modernizzarne il funzionamento istituzionale. La seconda, costituzionale, mira ad abrogare la legge fondiaria del dipartimento, secondo l’annuncio fatto sul posto da Gérald Darmanin a metà febbraio. Marie Guévenoux, ministro dei Territori d’Oltremare, è responsabile di questi due testi, che dovrebbero essere pronti entro la fine di giugno ed esaminati in Parlamento in autunno. Dalla sua nomina al governo Attal l’8 febbraio, ha già visitato Mayotte quattro volte.

Dopo questo seminario governativo, Emmanuel Macron organizzerà un altro incontro all’Eliseo in un formato che non passerà inosservato. Il Capo dello Stato riunirà i presidenti dell’Assemblea nazionale e del Senato, quelli dei gruppi politici delle due Camere e delle commissioni interessate, nonché ancora gli eletti di Mayotte per discutere i progetti di legge in preparazione. Il presidente ha confidato loro questa iniziativa quando li ha ricevuti all’Eliseo il 17 maggio.

Una sorta di variante degli incontri di Saint-Denis, durante i quali il Capo dello Stato ha invitato lo scorso autunno i leader dei partiti per discutere con loro i grandi temi della Nazione, l’incontro dell’Eliseo dedicato a Mayotte si propone di “una condivisione delle responsabilità”, secondo uno dei vicini al presidente, ed evitare così l’instaurazione di un faccia a faccia tra Emmanuel Macron e il resto degli attori politici, come avviene sui temi più delicati. Se a reclamarla è la popolazione dell’isola, preda di una dilagante immigrazione clandestina e di un’esplosione di insicurezza, l’abolizione del diritto fondiario sul territorio mahoreano è infatti ben lungi dall’essere unanime. Se RN e LR sono favorevoli, la sinistra è contraria. La maggioranza, invece, è divisa su questa dura revisione costituzionale.

Tutti potranno spiegare faccia a faccia la propria posizione agli eletti dell’isola. » – Un attore nel dossier

Il presidente (Rinascimento) della commissione legislativa, Sacha Houlié, è contrario. L’abolizione dei diritti fondiari a Mayotte “è un miraggio”, ha dichiarato il deputato di Vienne Opinione 27 marzo: “Non solo questo non risolverà nulla, ma creerà anche caos e problemi locali per la Francia. Lo abbiamo visto sull’immigrazione: sappiamo che certe opposizioni sono massimaliste e non si fermeranno alla questione mahorese. »

In privato, anche Yaël Braun-Pivet non nasconde di essere molto riservata riguardo a un simile sviluppo istituzionale. “È proprio sulla linea di Valls”, confida un caro amico del presidente dell’Assemblea nazionale. “ [Cette évolution] potrebbe mettere in pericolo la coerenza storica e territoriale del nostro diritto sulla nazionalità, ha scritto l’ex primo ministro in un articolo pubblicato da Il mondo il 21 febbraio. […] Aprendo così leggermente la scatola della comunicazione corriamo il rischio di aprire a metà il vaso di Pandora. » Da parte sua, Sylvain Maillard, il leader dei deputati del Rinascimento, ha recentemente espresso a Gabriel Attal i suoi timori di vedere eletti di sinistra prendere questo pretesto per prendere le distanze dal suo gruppo, mentre la maggioranza relativa rende già tutto complicato.

Convocando questo grande incontro di Mahorais, Emmanuel Macron intende mettere ciascuno di fronte alle proprie responsabilità. “Tutti potranno così spiegare faccia a faccia la propria posizione agli eletti di Mayotte”, segnala un attore nel caso. Il 17 maggio, l’inquilino dell’Eliseo aveva chiaramente indicato a questi ultimi che si sarebbe trattato anche di convincere i loro coetanei metropolitani restii ad attuare una riforma del diritto fondiario a cambiare idea.

In ogni caso, all’interno dell’esecutivo ci aspettiamo una dura battaglia in Assemblea al momento dell’esame del testo. Mathilde Panot, presidente del gruppo LFI, ha già avvertito che le sue truppe combatteranno fino alla fine per opporsi ad una modifica della legge fondiaria a Mayotte.

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