A la barre
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Questo martedì, 26 novembre, l'udienza ha cercato di far luce sulle tante volte in cui l'adolescente ha mentito prima e dopo la decapitazione dell'insegnante di storia e geografia alla fine del 2020. Ora ha 17 anni, è stata condannata a diciotto mesi di carcere, con sospensione della pena. fino alla fine del 2023, per denuncia diffamatoria.
La sua bugia era simile all'effetto farfalla. Un fatto ordinario dalle conseguenze straordinarie, in questo caso ignobili, con la decapitazione di Samuel Paty da parte del jihadista Abdoullakh Anzorov, il 16 ottobre 2020. La sua menzogna è anche la storia di questo processo: l'irruzione di un'ideologia omicida nella vita quotidiana di una scuola, una follia che nessuno sapeva o voleva vedere arrivare. Ora questa bugia ha un volto. Lunghe ciglia nere, sguardo duro e diretto, capelli legati attorno a un nastro bianco. Zohra (1) Chnina, 17 anni oggi, 13 nel 2020, è all'origine di una tragedia troppo grande per lei. Anche se, ovviamente, non ha colto le molteplici occasioni per frenare la sua agghiacciante corsa a capofitto.
C'è da dire che l'adolescente non è privo di carattere, come sottolinea Francis Szpiner, consigliere dell'ex moglie e del figlio di Samuel Paty. Alla timoneria, Zohra tiene alti gli adulti, tagliando lo stesso Szpiner con un “lasciami finire” pieno di fiducia, riflette sulle domande che vengono poste per evitare meglio le trappole. Prima dell'aggressione aveva mentito ai suoi genitori e agli agenti di polizia di Conflans-Sainte-Honorine