LA NUOVA SCOPERTA DELL’OIM

LA NUOVA SCOPERTA DELL’OIM
LA NUOVA SCOPERTA DELL’OIM
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Per una migliore protezione e reintegrazione dei migranti che ritornano, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) sta istituendo un programma. Ciò implica disporre di strumenti pratici che possano aiutare a gestire meglio i problemi della migrazione.

Nell’ambito del Programma di protezione, ritorno e reintegrazione dei migranti per l’Africa sub-sahariana (MPRR-SSA) attuato dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM), un workshop per condividere e stabilizzare i termini di riferimento del gruppo di lavoro tecnico sull’assistenza in materia di Ieri si sono svolte le attività di arrivo, reinserimento, protezione, salute mentale e sostegno psicosociale dei migranti di ritorno.

Durante questo incontro, il capo missione dell’OIM ha informato che il governo senegalese ha espresso, attraverso il documento sulla Politica Nazionale Migratoria del Senegal (PNMS), il desiderio di istituire meccanismi di consultazione e coordinamento per una migliore efficacia delle risposte istituzionali alle sfide migratorie, data la persistenza dell’emigrazione irregolare, il problema della gestione dei ritorni, la dispersione degli attori e la mancanza di coordinamento nei loro interventi.

Questa iniziativa dell’OIM, informa Valeria Falaschi, mira quindi a sostenere il Senegal affinché disponga di questi strumenti pratici che possano aiutare a gestire meglio le questioni migratorie e a promuovere migrazioni umane e ordinate, nell’interesse di tutti.

Il workshop di ieri fa seguito a quello del 7 maggio durante il quale hanno convalidato, insieme, i termini di riferimento del meccanismo nazionale per indirizzare i migranti di ritorno agli attori statali e non statali che lavorano nel reinserimento economico, sociale e psicosociale. Ha consentito di proseguire e approfondire le discussioni e la consultazione con le parti interessate al fine di istituire un gruppo di lavoro tecnico sull’assistenza all’arrivo, al reinserimento, alla protezione, alla salute mentale e al sostegno psicosociale per i migranti di ritorno.

Detto gruppo di lavoro, informa, servirà come spazio di coordinamento, collaborazione istituzionale, riflessione e scambio tra i diversi soggetti interessati alle questioni tecniche relative alla presa in carico dei migranti.

Pertanto, il Direttore generale dei senegalesi all’estero ha insistito sulla necessità di trovare soluzioni urgenti per il reinserimento dei migranti in situazioni vulnerabili, a seguito di difficili condizioni di ritorno. Amadou François Gaye sottolinea che questo programma contribuisce a sostenere un meccanismo e a promuovere il coordinamento e la collaborazione istituzionale tra i diversi attori interessati alle questioni tecniche relative alla presa in carico dei migranti.

”In questa dinamica, il suddetto seminario, ai suoi occhi, costituisce una buona estensione del lavoro di creazione del meccanismo passando alla messa in opera di questo gruppo di lavoro tecnico di azioni per prendersi cura dei bisogni dei migranti di ritorno da parte di competenti attori”.

A tal fine, si tratterà più specificamente, secondo lui, di garantire il coordinamento delle azioni di presa in carico dei bisogni dei migranti da parte delle strutture competenti, di garantire una gestione efficiente dei bisogni dei migranti da parte delle strutture competenti attraverso l’armonizzazione e la messa in comune di sforzi, per riunire le diverse parti interessate con l’obiettivo di ottimizzare le sinergie e trovare soluzioni ai bisogni e alle sfide comuni nella cura dei migranti.

A tal fine, si tratterà più specificamente, secondo lui, di garantire il coordinamento delle azioni di presa in carico dei bisogni dei migranti da parte delle strutture competenti, di garantire una gestione efficiente dei bisogni dei migranti da parte delle strutture competenti attraverso l’armonizzazione e la messa in comune di sforzi, per riunire le diverse parti interessate con l’obiettivo di ottimizzare le sinergie e trovare soluzioni ai bisogni e alle sfide comuni nella cura dei migranti.

Il raggiungimento dei risultati del gruppo di lavoro tecnico, ha precisato, passerà necessariamente attraverso la costituzione di sottogruppi tematici con modalità operative pratiche.

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