Gradita tregua per i ghiacciai alpini

Gradita tregua per i ghiacciai alpini
Gradita tregua per i ghiacciai alpini
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Dopo le catastrofiche valutazioni glaciali degli ultimi due anni, le misurazioni alla fine dell’inverno sono state positive, riferisce la rete svizzera di misurazione dei ghiacciai Glamos. I quattordici ghiacciai alpini studiati presentano una copertura nevosa decisamente più spessa, con un surplus compreso tra il 12 e il 60% rispetto al periodo di riferimento 2010-2020.

Con questo bellissimo “cuscino di neve” formatosi negli ultimi mesi, la primavera 2024 inizia sotto auspici più positivi, dopo gli inverni poco nevosi del 2021/2022 (-30%) e 2022/2023 (-20%). Secondo MeteoNews, “possiamo aspettarci che la perdita di massa quest’anno sarà meno significativa rispetto ai due anni precedenti”.

I ghiacciai del Ticino (Basodino) e dell’Engadina (Murtel o Pers) presentano condizioni di innevamento ben superiori alla media. In alcuni casi sono stati raggiunti dei record. C’è molta più neve anche sui ghiacciai dell’estremo ovest (Tsanfleuron o Plaine Morte) e sulla cresta settentrionale delle Alpi (Clariden). La situazione è superiore alla media anche nel sud del Vallese (Findelen o Allalin) e nelle Alpi svizzere centrali (Aletsch o Rodano), rileva l’agenzia meteorologica.

Estrapolato a circa 1.400 ghiacciai svizzeri, il surplus medio di neve del 31% rispetto al periodo di riferimento corrisponde al secondo valore più alto degli ultimi due decenni, subito dietro al 2019. Non essendo disponibili dati completi prima del 2005, è tuttavia impossibile fare confronti su un lungo periodo, precisa MeteoNews.

Se nel corso degli anni la neve in eccesso si trasforma gradualmente in ghiaccio del ghiacciaio, non c’è motivo di rivendicare la vittoria. “Questo strato si scioglierà, ma sarà in grado di proteggere i ghiacciai per un massimo di 15-30 giorni aggiuntivi, a seconda delle temperature future. In questi giorni sono ancora freschi, è bello prenderli, commenta Vincent Devantay, meteorologo di MeteoNews. Si tratta di una tregua a breve termine per i ghiacciai, ma non fa affatto parte di una tendenza. Per fare ciò, queste misure dovrebbero essere confermate nei prossimi cinque o dieci anni”.

Nel 2022 andranno perduti tre chilometri cubi di ghiaccio, ovvero il 6% del volume totale dei ghiacciai svizzeri. Quell’anno, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale stimò che il nostro Paese avrebbe perso il 95% della sua massa glaciale entro la fine del secolo.

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