Accampamento filo-palestinese: i manifestanti all’Università di Toronto hanno 24 ore per partire | Medio Oriente, l’eterno conflitto

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Giovedì l’Università di Toronto ha lanciato un ultimatum ai manifestanti dell’accampamento filo-palestinese nel suo campus principale. “L’accampamento deve finire”, ha dichiarato inequivocabilmente il presidente dell’istituto, Meric Gertler, a fine pomeriggio, sottolineando che l’occupazione è durata abbastanza e ha causato tensione.

Dà 24 ore ai rappresentanti dei manifestanti per considerare la soluzione proposta. È subordinato allo scioglimento del campo.

Il signor Gertler afferma che l’università vuole che ciò avvenga in modo pacifico e rimane aperta alla discussione. Siamo stati molto chiari sul fatto che hanno 24 ore per rivedere la nostra offerta, ma saremo felici di continuare a parlareha detto il presidente.

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Meric Gertler, rettore dell’Università di Toronto, vuole che tutto si svolga pacificamente, ma resta fermo.

Foto: La stampa canadese / Christopher Katsarov

Nessun nuovo campo

L’università vuole anche la garanzia che non verranno più allestiti campi nei suoi campus e che le attività legate alla laurea, che inizieranno il 3 giugno, non verranno interrotte. Le cerimonie si svolgeranno qualunque cosa accada.

Se i manifestanti si rifiutano di andarsene, pubblicheremo un avviso di violazione di domicilio e perseguiremo qualsiasi successiva azione legale, precisa il presidente. Interrogato sul possibile ricorso alla polizia, ha semplicemente risposto: Non escludiamo alcuna opzione.

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L’amministrazione dell’Università di Toronto ha fatto erigere una recinzione temporanea attorno al King’s College Circle, ma ciò non ha impedito ai manifestanti di aprire negozi.

Foto: Radio-Canada / Patrick Morrell

Collegamenti con Israele

I manifestanti hanno allestito il loro accampamento tre settimane fa, sulla scia di occupazioni simili nei campus universitari americani e in quello della McGill University di Montreal.

Hanno avanzato diverse richieste che riguardano gli investimenti in aziende che hanno legami con Israele e le relazioni con organizzazioni o istituzioni in questo paese.

Nella sua proposta, l’università vuole creare un gruppo di lavoro per determinare come può essere più trasparente e rendere pubblici i propri investimenti.

Meric Gertler ha spiegato in una conferenza stampa che l’establishment non ha investimenti diretti in aziende, ma investimenti in fondi d’investimento che hanno interessi in gruppi di aziende.

>>Manifestanti filo-palestinesi si sono riuniti per protestare giovedì all'Università di Toronto.>>

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Manifestanti filo-palestinesi si sono riuniti per protestare giovedì all’Università di Toronto.

Foto: La stampa canadese / Christopher Katsarov

Anche l’Università di Toronto non ha intenzione di tagliare i suoi legami con le università israeliane, intendendo invece continuare a stabilire legami e partenariati con accademici e studenti palestinesi.

I rappresentanti dei manifestanti hanno dichiarato nel tardo pomeriggio di volere anche loro una soluzione pacifica. Non hanno detto se accetteranno l’offerta, ma venerdì mattina terranno una conferenza stampa.

Con informazioni di Jean-Loup Doudard

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