gli scrittori chiedono una verifica del Fondo di assistenza all’editoria e il ripristino della fiera del libro

gli scrittori chiedono una verifica del Fondo di assistenza all’editoria e il ripristino della fiera del libro
gli scrittori chiedono una verifica del Fondo di assistenza all’editoria e il ripristino della fiera del libro
-
L’Osservatorio della Musica e delle Arti del Senegal (Omart Senegal), richiede la verifica del fondo editoriale che ammonta a quasi 800 milioni di franchi CFA. L’organizzazione accusa il direttore del Dipartimento Libri e Lettura, Ibrahima Lô, di usare “questi fondi come una spada di Damocle o addirittura come un’ascia sulle teste di coloro che sono coinvolti nella catena del libro”. Prima di porsi la domanda: “dove vanno a finire questi fondi per l’editoria e lo sviluppo del libro in Senegal?”

Omart Senegal, “nella sua missione di allerta e monitoraggio; preoccupata della tutela delle arti e degli artisti, rispettosa dei diritti dei creatori, si impegna a non risparmiare alcuno sforzo per il ripristino della dignità in tutti i settori della vita professionale di artisti, poeti, scrittori, ecc.”, si legge in un comunicato stampa inviato a PressAfrik.

Nella sua nota, Omart solleva alcuni fatti contrari alla tutela delle arti e degli artisti. Così ricorda che: “L’asta di 343 libri della biblioteca appartenuta all’ex presidente del Senegal, Léopold Sédar Senghor, doveva svolgersi a Caen in Francia dal 15 al 16 aprile 2024. Questa biblioteca del poeta -Il Presidente Senghor, ricco di libri preziosi, portano anche la firma di autori prestigiosi.

“Per fortuna”, esulta Omart, “le nuove autorità senegalesi hanno negoziato l’acquisto del patrimonio librario del presidente Senghor”.

Paradossalmente, si rammarica, “il Senegal non ha una biblioteca nazionale per ospitare i tesori di Senghor. Mentre Mali, Benin, Madagascar e diversi paesi africani hanno la loro biblioteca nazionale. Peccato per il Senegal: nessuna biblioteca nazionale nel paese di Senghor, Birago Diop, David Diop, Sembene Ousmane, Cheikh Aliou Ndao, Thierno Ba, Cheikh Hamidou Kane, Sembene Ousmane, Cheikh Anta Diop, Aminata Sow Fall, Mariama Ba, Alioune Badara Bèye, Amadou Lamine Sall, Boubacar Boris Diop, Fatou Diome, Fat Ndiaye Sow, Fama Diagne Sène, Moustapha Néné Ndiaye, Colonel Momar Gueye, Louis Camara, Mame Younouss Dieng, Sokhna Benga, Mbougar Sarr, Hamidou Anne, Khalil Diallo e tante migliaia di scrittori.

L’Osservatorio, tuttavia, informa che: “il progetto biblioteca nazionale del Senegal è ospitato e gestito dalla Direzione del Libro e della Lettura (DLL)”. Ma, lamenta, “quest’ultimo “fa il finto morto su questo importante strumento di archiviazione e lettura pubblica”.

Prima di affrontare il Dipartimento del Libro sotto la guida del Sig. Ibrahima LO. Per Omart, questa Direzione “ha affogato questo progetto e gli ultimi cinque ministri incaricati della Cultura non hanno visto altro che fuoco”.

E per aggiungere: “Questo importante progetto bibliotecario senegalese, nonostante il cospicuo budget annuale stanziato dallo Stato del Senegal, non ha ancora visto la luce. Nemmeno un modello”.

A ciò si aggiunge che “la dotazione della Francofonia per il fondo documentario dei Centri di lettura e di animazione culturale -CLAC- non è nemmeno oggetto di scambi negli organismi ufficiali come nel settore del libro”, piaga -lei.

Per quanto riguarda il Fondo di aiuto all’editoria che ammonta a quasi 800 milioni di franchi CFA, Omart informa che: “non esiste un comitato di gestione perché editori e scrittori sono esclusi dal Comitato dall’arrivo del signor Ibrahima LO alla guida della Direzione del Libro”.

Quel che è peggio, prosegue, “I vari ministri si sono distinti per la loro compiacenza in materia di gestione del Fondo per l’editoria, del Fondo per gli autori, del Fondo CLAC francofono, del Fondo per i progetti della Biblioteca nazionale”

E: “Attenzione agli scrittori e agli editori che si avventurano a parlarne pubblicamente, saranno privati ​​dei fondi per gli aiuti alla pubblicazione”, dice.

Omart mette sul banco degli imputati il ​​direttore del Dipartimento Libri e Lettura che, a suo dire, “usa questo fondo come una spada di Damocle o addirittura come un’ascia sulla testa degli attori della filiera del libro. Ma dove vanno a finire questi fondi per lo sviluppo della editoria e libri in Senegal?” chiede.

Invita le nuove autorità a effettuare una verifica dei fondi in questione. “Si tratta ora di cambiare paradigma. Per fare ciò, le nuove autorità, in questa opzione di rottura, devono imperativamente procedere a verificare senza compiacenza il Fondo di aiuto all’editoria e tutti i fondi depositati presso la Direzione del libro e della lettura”, suggerisce Omart.

Chi nota per denunciare che “la Fiera internazionale del libro di Dakar (FILDAK) creata più di 40 anni fa e che era l’orgoglio dei senegalesi e degli africani, è scomparsa da più di 6 anni”.

Per questi artisti, “il Senegal sta facendo passi indietro, in termini di sviluppo e promozione dei libri, nonostante gli sforzi istituzionali e finanziari dello Stato”.

Secondo loro, questo declino è legato all’atteggiamento chiuso del “Dipartimento del Libro nei confronti dell’ecosistema dell’editoria e del libro”.

Di conseguenza, “Omart Senegal chiede la verifica del fondo di aiuto all’editoria e la riabilitazione della fiera del libro”.

-

NEXT La Grosse Journe Recycleries (ex sito di segheria) Moustey