Immigrazione: due sondaggi mostrano la morte del consenso canadese

Immigrazione: due sondaggi mostrano la morte del consenso canadese
Immigrazione: due sondaggi mostrano la morte del consenso canadese
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Il famoso consenso favorevole dei canadesi all’immigrazione appartiene infatti al passato. Due nuovi sondaggi confermano lo storico voltafaccia: per la prima volta dal 1998, una netta maggioranza giudica che nel paese vi sia troppa immigrazione.

Nell’indagine annuale Environics sull’immigrazione, il 58% degli intervistati concorda sul fatto che il Canada accoglie “troppi immigrati”, in aumento di 14 punti rispetto al 2023… che già mostrava un aumento di 17 punti rispetto al 2022.

Questa massiccia inversione di tendenza del 31% è “la più grande” vista in un periodo di due anni da quando Environics ha iniziato a porsi queste domande nel 1977.

Secondo Abacus Data, il risultato è ancora più severo: il 72% degli intervistati ritiene che il numero di immigrati accolti sia “troppo” (25%) o “troppo” (47%).

Il piano Trudeau

Fino al 2022, il 69% dei canadesi si sentiva a proprio agio con i livelli di immigrazione di allora, un massimo storico nei record di Environics.

Basandosi su questo consenso stabile, il governo Trudeau ha voluto raddoppiare gli obiettivi di immigrazione permanente dal 2015 a oggi, da 250.000 a 500.000, senza contare allo stesso tempo un massiccio aumento dell’immigrazione temporanea.

Tuttavia, nell’ultimo anno, la reazione senza precedenti dell’opinione pubblica e le pressioni dei premier provinciali hanno costretto il nuovo ministro dell’Immigrazione, Marc Miller, a rallentare.

Per i liberali è tardi per salvare la situazione: il 34% dei canadesi ritiene che il Partito conservatore sia nella posizione migliore per affrontare i problemi dell’immigrazione, più del Partito liberale e dell’NDP messi insieme.

L’economia in acque agitate

Il voltafaccia dei canadesi è soprattutto una questione di portafoglio.

Secondo Abacus, il 73% dei canadesi ritiene oggi che l’immigrazione abbia un impatto “negativo” o “molto negativo” sull’accesso agli alloggi, il 62% pensa lo stesso per l’assistenza sanitaria e il 59% per i servizi sociali.

Secondo Environics, un quarto (26%) dei canadesi ritiene che l’immigrazione abbia un impatto complessivamente negativo sull’economia, la cifra più alta dalla fine degli anni ’90. Coloro che ritengono che l’impatto sia positivo restano la maggioranza, al 68%, ma sono in caduta libera da due anni.

Integrazione, un nuovo problema

Al di là dell’economia, i sondaggisti segnalano nuove tendenze sull’integrazione nel Paese e sulla sicurezza.

Gli ultimi due anni sono stati contrassegnati da un notevole aumento del numero di canadesi che ritengono che “troppi immigrati non adottino i valori canadesi”. Secondo Environics, ora sono il 57%, rispetto al 48% di appena un anno fa.

Un numero maggiore di canadesi ritiene inoltre che l’immigrazione aumenti il ​​livello di criminalità nel Paese: il 35% condivide questa opinione, in aumento di 14 punti rispetto al 2019, il che mette fine a una tendenza al ribasso in atto dagli anni ’90.

Nonostante questi cambiamenti fondamentali, un’ampia maggioranza di canadesi continua a credere che il multiculturalismo contribuisca positivamente all’identità canadese.

METODOLOGIA: Il sondaggio web Abacus è stato condotto il 3 o 9 ottobre tra 1.915 canadesi. Non è possibile calcolare un margine di errore su un campione prelevato da un pannello web, ma per confronto, il margine di errore per un campione simile è +/- 2,24%, 19 volte su 20.

METODOLOGIA: questo sondaggio si basa su interviste telefoniche condotte nel 2016 con canadesi di età pari o superiore a 18 anni tra il 9 e il 23 settembre 2024. Il margine di errore è +/- 2,24%, 19 volte su 20.

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