al largo della Charente-Maritime, cinque parchi offshore previsti nel 2050

al largo della Charente-Maritime, cinque parchi offshore previsti nel 2050
al largo della Charente-Maritime, cinque parchi offshore previsti nel 2050
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Nell’ambito della consultazione sui progetti eolici offshore al largo dell’isola di Oléron, l’incontro pubblico svoltosi mercoledì a Rochefort ha guardato ai prossimi trent’anni. Considerata una priorità per raggiungere la neutralità carbonica nel 2050, all’energia eolica offshore è stata assegnata una produzione compresa tra 40 e 50 GW entro tale scadenza. Compresi tra 7 e 11 GW per la costa atlantica meridionale.

Al largo della costa della Charente-Maritime, la decisione è stata modificata dallo Stato nel luglio 2022: inizialmente prevedeva 10 km dalla costa all’interno del perimetro del Parco Naturale Marino dell’Estuario della Gironda e del Mare del Pertuis, zona prescelta per il primo parco denominato “Oléron 1” da 1 GW era stato spostato a 40 km dalla costa di Oléron.


Definite nuove aree per lo sviluppo dell’eolico offshore.

Sogno

Tra l’energia eolica installata e quella galleggiante, la scelta non è fissa per il parco di Oléron 2

In servizio nel 2032

Il vincitore dei nove consorzi selezionati nel bando di gara sarà designato nel maggio 2025, con inizio dei lavori previsto nel 2026 e messa in servizio nel 2032. Secondo Jonathan Lemeunier, responsabile del progetto Dreal Nouvelle-Aquitaine, il pallido di questi alberi raggiungerà il picco “a 260 metri” mentre il costo di installazione è stimato “in circa 3 miliardi di euro”.

Altre certezze sul collegamento elettrico realizzato da RTE per oltre 140 km (metà dei quali in mare con due cavi da 15 cm di diametro) alla sottostazione elettrica da 400.000 volt di Granzay-Gript (Deux-Sèvres): il punto Lo sbarco è sempre più chiaro” attorno al porto peschereccio di Chef de Baie a La Rochelle”, indica Aurore Gillmann, project manager di RTE. Mentre si stima in “almeno 2,5 miliardi di euro” l’importo della bolletta di allacciamento che dovranno essere pagati dai consumatori attraverso la tariffa per l’uso delle reti pubbliche di distribuzione elettrica (TURPE).

Tra eolico installato e galleggiante, la scelta non è fissa per il parco di Oléron 2 di capacità produttiva equivalente (1 GW) che sarà costruito sulla superficie del primo. Il produttore sarà annunciato alla fine del 2025 con l’operazione auspicata prima del 2034.

Contemporaneamente, le campagne metoceaniche (vento, corrente, moto ondoso), geofisiche (fondale oceanico), geotecniche (cavo del sottosuolo) e paesaggistiche si svolgono dal 2023 al 2026. Senza contare gli studi ambientali condotti dall’ufficio di progettazione Setec con dati sugli ambienti fisici (acqua , sedimenti, rumore sottomarino) e ambienti biologici (plancton, habitat, risorse ittiche, uccelli, mammiferi).

Le paure dei pescatori

Restano però le preoccupazioni: già riluttante all’energia eolica galleggiante, il presidente del comitato dipartimentale della pesca, Philippe Micheau, è preoccupato per il perimetro scelto, “un’area chiave del Golfo di Biscaglia scelta con nostro grande sgomento”. Vuole anche che i pescatori abbiano accesso alle risorse ittiche all’interno dei parchi. Se spetterà alla prefettura marittima di Brest decidere, Jonathan Lemeunier assicura che la posizione della Francia “non è quella di vietare la pesca lì”. Un orientamento rafforzato dall’autorizzazione concessa per il recente parco eolico nella baia di Saint-Brieuc.

Altro timore espresso da Alban Viaud della LPO ricordando che il settore si trova in una zona Natura 2000-ZPS (zona di protezione speciale) per la conservazione degli uccelli selvatici. “La protezione dell’avifauna non è incompatibile”, ha risposto Jonathan Lemeunier.

Il Grand Maritime Port di La Rochelle è servito da hub logistico per lo sviluppo del parco eolico di Saint-Nazaire.


Il Grand Maritime Port di La Rochelle è servito da hub logistico per lo sviluppo del parco eolico di Saint-Nazaire.

Xavier Léoty/SO

Altri attori sono entusiasti, come Nicolas Ménard, direttore delle infrastrutture del Grand Maritime Port di La Rochelle. Con le “strutture logistiche” fornite dall’accesso marittimo in acque profonde e una superficie di 40 ettari disponibile sulla terraferma, si prevede notevoli vantaggi economici con lo sviluppo e la manutenzione dei futuri due parchi eolici offshore. Tanto più che il porto è già servito da hub logistico per i parchi eolici di Saint-Nazaire e Yeu/Noirmoutier.

Al largo dell’Île de Ré

E questo è solo l’inizio: venerdì 18 ottobre i ministeri interessati hanno reso pubbliche le ubicazioni dei futuri parchi eolici, con un doppio orizzonte di 10 anni e 2050. Una di queste zone delimitate al largo dell’isola di Ré è stata esclusa a causa di una forte impatto: è compreso nella zona Natura 2000 e vicino alle acque ricche di pesci dell’altopiano di Rochebonne.

Situate a 90 km dalla costa per le più vicine, sono state selezionate tre zone a impatto moderato e basso per accogliere parchi galleggianti di almeno 1 GW ciascuno: lo Stato ne prevede due entro il 2035 e uno nel 2050. In questa fase è difficile dirlo se ciascuno di questi tre nuovi parchi comprenderà anche una sessantina di turbine eoliche poiché il progresso tecnologico potrebbe portare a cambiamenti nei progetti.

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