Bretenoux. I martiri di Tulle raccontati agli scolari

Bretenoux. I martiri di Tulle raccontati agli scolari
Bretenoux. I martiri di Tulle raccontati agli scolari
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Per tutte le classi terze è stata organizzata una conferenza sui martiri di Tulle, a cura degli insegnanti del collegio Orlinde di Bretenoux.

Questo giovedì 2 maggio, 75 adolescenti con i loro insegnanti hanno accolto due relatori del Comitato dei Martiri, Gilles Chavant, figlio di un combattente della resistenza, e Danièle Delors, sorella minore di una vittima di tortura. Utilizzando delle diapositive proiettate sulla parete davanti agli studenti, hanno iniziato spiegando alcuni termini che verranno utilizzati, l’organizzazione militare del Terzo Reich e la situazione della Francia nel 1940: il suo smantellamento dopo una breve guerra e la debacle, le diverse forme di collaborazione del governo di Vichy, delle milizie francesi, la creazione dei maquis e della resistenza locale, poi l’evoluzione della guerra per arrivare all’anno 1944.

A partire dal maggio 1944, sulla via del ritorno verso la Germania, la seconda divisione del Das Reich, situata a Montauban, effettuerà un’operazione “Terrore” nei dipartimenti di Lot, Dordogna, Corrèze, poi nel Limosino, con arresti e sanguinose rappresaglie contro i popolazione civile.

I due relatori individuano su una mappa di Tulle, i luoghi significativi di questa città nel giugno del 44, con la sua fabbrica di armi controllata dall’esercito tedesco, le guarnigioni tedesche, il quartier generale della milizia francese e anche la macchia mediterranea esistente circostante.

Evidenziavano lo stato d’animo degli abitanti che non erano ancora a conoscenza dello sbarco alleato in Normandia! Gilles e Danièle raccontano il susseguirsi degli eventi del 7 e 8 giugno 1944, che portarono alla spedizione punitiva del 9 giugno: perquisizione delle case di tutti gli uomini dai 16 ai 60 anni per riunirsi nel cortile della fabbrica di armi per effettuare a uno smistamento naturalmente ingiusto, poi davanti alla popolazione costretta a presenziare, appendono ai balconi e ai lampioni della città 99 dei loro genitori, amici, vicini di casa, colleghi… Poi, i nazisti portarono via 311 uomini di cui 149 saranno deportati e 101 non torneranno.

Nel racconto dettagliato di queste tre giornate, i relatori hanno mescolato testimonianze personali molto toccanti, aneddoti locali e comportamenti eroici di alcuni residenti.

Questa barbarie perpetuata in una città così vicina e raccontata da persone le cui famiglie ne sono rimaste traumatizzate, ha turbato molto gli scolari!

La conferenza si è conclusa con pochissime domande e gli studenti se ne sono andati in rispettoso silenzio.

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