lo stato condannato ai lavori forzati

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Editoriale Seine-Saint-Denis

Pubblicato il

11 ottobre 2024 alle 7:14

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Dopo Bondy, Aubervilliers. IL giudice sommario del tribunale amministrativo di Montreuil ha emesso una “ingiunzione” al Ministero degli Interni di effettuare lavori presso il commissariato di polizia di quest’ultima città di Seine-Saint-Denis per “garantire la diritti fondamentali » persone inserite custodia della poliziae le loro condizioni di lavoro avvocati .

“Trattamenti degradanti e inumani”

La corte è stata infatti sequestrata il 17 luglio 2024 dall’ordine degli avvocati del foro di Seine-Saint-Denis dopo la visita sul posto della sua presidente, Stéphanie Chabauty, il 4 ottobre 2023: la sua relazione comprendeva “descrizioni dettagliate” e “fotografie il cui carattere probatorio non è seriamente contestato” dall’amministrazione. “Rafforzato dalle osservazioni di diversi avvocati”, dimostra che le celle di custodia del commissariato di polizia di Aubervilliers “presentano un carattere antigenico».

L’ordinanza degli avvocati richiedeva in particolare “la pulizia quotidiana delle celle e dei servizi igienici, in particolare la rimozione dei contaminazione umana », un “kit igienico” comprendente “protezione periodica per le donne” e “un controllo sanitario […] la presenza di cimici » nella biancheria da letto. È stato inoltre richiesto un “servizio di ristorazione adeguato, rispettoso dell’igiene e dei diritti fondamentali” e la fornitura di “mascherine ogni quattro ore e gel idroalcolico senza restrizioni”.

“Tutti i fermi di polizia si svolgono in condizioni che potrebbero violare i diritti fondamentali delle persone poste in custodia di polizia, in quanto caratterizzano un trattamento degradante e inumano”, giudica l’Ordine. Le misure richieste “consentirebbero anche […] i loro avvocati per svolgere le loro missioni […] in discrete condizioni.

“Persone completamente dipendenti dall’amministrazione”

Per lo Stato, queste misure richieste “dieci mesi dopo la visita” di Stéphanie Chabauty “non presentano carattere di emergenza” che giustifichi l’intervento di un giudice sommario. In ogni caso, “la materialità dei risultati e la loro interpretazione non riflettono la realtà della situazione nel commissariato di Aubervilliers”, ha affermato il prefetto della polizia di Parigi, Laurent Nuñez.

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Ma “le misure richieste […] hanno carattere conservatore e lo sono […] tra quelli che possono essere ordinati dal giudice sommario, ad eccezione dell’installazione di servizi igienici individuali in celle di carattere strutturale”, esordisce riformulando il giudice sommario del tribunale amministrativo di Montreuil in un’ordinanza del 3 ottobre 2024 , che è stato appena reso pubblico.

IL condizione di emergenza è pienamente e pienamente adempiuto anche in questa controversia “visto […] alla situazione particolare delle persone detenute in custodia di polizia e in particolare alla loro completa dipendenza, per tutta la durata della detenzione, dall’amministrazione”.

Alcune misure richieste dai legali sono però “ingiustificate”, ritiene il giudice del rito abbreviato, come “la proposta di un corretto servizio di ristorazione”, “il controllo dello stato della biancheria da letto”, “la fornitura di kit di ‘igiene’ o addirittura la ‘fornitura’ di mascherine anti-Covid e gel idroalcolico. Stessa cosa per la “pulizia delle celle”: dopo la visita dell’avvocato è stato stipulato un “nuovo contratto di servizi” che prevede la “pulizia quotidiana” […] circa quattro ore, compresi i fine settimana.

Una cella senza possibilità di sdraiarsi completamente

Per il resto il giudice ha stilato un inventario del lavoro che dovrà essere fatto entro tre mesi con una sanzione pecuniaria di 250 euro per giorno di ritardo: innanzitutto i servizi del nuovo ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, dovranno prima “effettuare la ristrutturazionecelle obsolete”, con l’istituzione di un “sistema di rinnovo dell’aria e del riscaldamentogarantire l’igiene, la dignità e la sicurezza” delle persone poste in custodia di polizia. Dovranno inoltre “garantire la fornitura di materassi per tuttiquelli tenuti in custodia di polizia”, insiste il magistrato amministrativo, e la cella “che non consente una posizione distesa totale” deve essere riservata alla custodia di polizia “non superiore alle dodici ore”.

È inoltre “urgente” e “utile” – sia “per le persone poste in custodia di polizia sia per gli agenti di polizia” – mettere in atto un “ sistema di chiamatatipo campanello o spia” nelle celle: attualmente gli occupanti “non hanno altra soluzione che bussare alla porta della propria cella e attendere un agente […] è disponibile.”

Entro un mese il Viminale dovrà inoltre adottare tutte le “misure utili” per “garantire l’accesso ad una quantità adeguata di acqua potabile in contenitori adeguati ai requisiti di sicurezza”.

“L’assenza di un orologio visibile […] è probabile che generi adisorientamento temporalein particolare durante la custodia di polizia che può durare fino a 96 ore”, rileva anche il giudice sommario del tribunale amministrativo. “Orologi visibili da ogni cella” dovranno quindi essere installati entro un mese, con 100 euro al giorno di ritardo.

L’amministrazione è stata infine condannata a pagare 1.500 euro all’ordine degli avvocati per le spese legali sostenute in questo procedimento. Bruno Retailleau può ancora ricorrere al Consiglio di Stato fino al 18 ottobre 2024.

Il problema delle condizioni indegne di custodia della polizia nei commissariati francesi è stato oggetto, nel settembre 2021, di un rapporto al vetriolo del Controllore generale dei luoghi di privazione della libertà. Tra i siti segnalati, sei si trovavano a Seine-Saint-Denis.

/GF (PressPepper)

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