DPM o la costa/ Uno spazio devastato dal bracconaggio e dai servizi pubblici (di Me Ousseynou Babou)*

DPM o la costa/ Uno spazio devastato dal bracconaggio e dai servizi pubblici (di Me Ousseynou Babou)*
Descriptive text here
-

Il Senegal, come la Francia da diversi anni, vive l’epilogo della disputa sul demanio pubblico marittimo, che è e resta un’area di ogni cupidigia.

Non è più un segreto di Pulcinella o una verità lapalissiana riconoscere che la costa o il demanio marittimo pubblico è uno spazio particolare in cui il libero accesso al mare è riconosciuto a tutti, anche a quelli provenienti da Stati che non hanno una linea costiera attraverso il diritto marittimo internazionale con la Convenzione internazionale delle Nazioni Unite sul commercio di transito degli Stati senza sbocco sul mare dell’8 luglio 1965.

Tuttavia, per fare luce con diafana chiarezza, vorrei fornire, in maniera molto incompleta e in uno stile molto sobrio, la posizione giuridica di quello che viene comunemente chiamato lo scandalo costiero di Dakar.

Se la proprietà è il diritto di godere e di disporre delle cose nella maniera più assoluta purché non se ne faccia un uso vietato da leggi o regolamenti, questo non può essere accolto nel demanio marittimo, in parole povere nessuno può costruire sul demanio marittimo o sulla costa per realizzarvi interventi urbanistici per scopi personali e privati.

Il demanio pubblico marittimo è retto da principi fondamentali quali l’inalienabilità e l’imprescrittibilità. Ciò significa che non puoi costruire per scopi personali in un’area che rientra nel demanio marittimo pubblico a meno che tu non sia un bracconiere costiero.

Il diritto marittimo distingue tra il demanio pubblico marittimo e quello del demanio pubblico marittimo artificiale. Se l’uno è costituito da una delimitazione mediante la misurazione di fenomeni naturali quali il mare territoriale, la piattaforma continentale, le sponde del mare, i laghi ecc., l’altro è costituito dal fatto umano, cioè dai diritti di passaggio, le strutture dei porti marittimi e fluviali con le loro immediate e necessarie dipendenze.

In Senegal il DPM è previsto dalla legge sul demanio, legge n°76-66 del 2 luglio 1976, che prevede nelle sue diverse disposizioni la possibilità di concedere, a seconda della situazione, autorizzazioni all’occupazione previa smantellamento e classificazione in demanio statale, concessioni di demanio pubblico o addirittura autorizzazioni all’esercizio.

La procedura di declassificazione del dominio pubblico costituisce un mezzo per evitare i rigori del dominio pubblico poiché obbedisce a requisiti rigorosi in caso di autorizzazioni di dominio che in linea di principio comportano la risoluzione o in caso di violazione delle specifiche la decadenza dell’atto .

Le autorizzazioni di occupazione, concessioni o autorizzazioni di sfruttamento del demanio pubblico possono essere concesse a titolo gratuito quando sono di pubblica utilità o di interesse economico o sociale predominante e dietro compenso stabilito sulla base del decreto n. 2010-399 di marzo 23, 2010, che risultano quanto mai irrisorie alla luce della
questioni economiche e i diritti di passaggio coinvolti.

Tale decisione dovrà inoltre tenere conto sia della vocazione delle aree interessate, sia delle esigenze di tutela ambientale dei siti.

Tali occupazioni così legate alle attività autorizzate non devono compromettere la libera circolazione sulla spiaggia e la libera fruizione da parte del pubblico di uno spazio di notevole ampiezza.

Per i bracconieri costieri, invece, il “modus operandi” sarà stato quello di richiedere la declassificazione mediante decreto che ha l’effetto di sottrarre il demanio pubblico marittimo al suo carattere di demanio e di riportarlo, se registrato, in demanio privato per ragioni contrarie alla normativa interesse generale o di pubblica utilità.

Tuttavia, la declassificazione non può modificare il carattere precario dei contratti di occupazione del demanio pubblico, trattandosi di un atto di gestione e non di disposizione, e l’autorizzazione può essere revocabile in qualsiasi momento per motivi di interesse generale, il che costituisce un un atto statale e non una sanzione.

Qualsiasi costruzione di alloggi in questa zona non dovrebbe che conferire all’interessato un titolo precario, poiché potrebbe essere oggetto di demolizione o di sfratto in qualsiasi momento, come è stato così ben ricordato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo che “le decisioni che obbligano i ricorrenti abbandonare le case residenziali che avevano occupato per diversi decenni e riportare il demanio pubblico marittimo allo stato in cui si trovava prima di tali costruzioni non viola i diritti di proprietà. »

Inoltre, per giurisprudenza consolidata, il DPM aperto all’uso di tutti non può, in assenza di autorizzazione all’occupazione temporanea, servire alcun interesse particolare, pena l’espulsione dall’area occupata e la consegna nello stato di demanio.

Secondo il Consiglio costituzionale francese non esiste una violazione eccessiva di una libertà riconosciuta dalla Costituzione.

Per quanto riguarda, invece, le autorizzazioni o concessioni sul demanio pubblico marittimo che rispettino la destinazione di pubblica utilità, in caso di impugnazione da parte dello Stato, sarà previsto un equo compenso in applicazione del principio costituzionale della libertà d’impresa.

È giunto quindi il momento di porsi la domanda se lo Stato abbia sempre rispettato e protetto il demanio pubblico marittimo o il litorale, dal momento che, curiosamente, tutti noi osserviamo il bracconaggio del litorale, il degrado del nostro paesaggio costiero e talvolta su una presunta base giuridica come il decreto n°2013-888 del 24 giugno 2013 che pronuncia la declassificazione dei terreni dipendenti dal demanio marittimo pubblico situati a Dakar, sulla corniche occidentale, con una superficie di duemilacinquecentoquattro -venti- nove (2.589) metri quadrati e prescrivendo l’iscrizione a nome dello Stato del Senegal di detto terreno ai fini della sua assegnazione mediante locazione.

A questo proposito, la mia unica domanda è se il suddetto decreto sia giustificato dall’interesse generale o dalla pubblica utilità.

Nessuno ha il diritto, con qualsiasi pretesto, di appropriarsi del demanio pubblico marittimo se non ne ha titolo e ciò è giustificato da un motivo di interesse generale o di pubblica utilità.

Questo principio si applica “ERGA OMNESS”

* Del Maestro Ousseynou Babou
Avvocato e dottore in diritto marittimo alla Sorbona

-

PREV a Saint-Aubin-de-Médoc viene organizzata una gigantesca vendita di 1.600 galline ovaiole in pensione
NEXT La Virad’a, un rally che riunisce vetture prestigiose sulle strade della Creuse