Chanel fa tappa a Marsiglia

Chanel fa tappa a Marsiglia
Chanel fa tappa a Marsiglia
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Chanel voleva vedere Marsiglia. Senza dubbio per la sua luce, il suo sole e il suo cielo azzurro, instagrammabile al massimo grado. Ma il Marsiglia non si offre così facilmente. La mattina della sfilata, gli ombrelli venivano ribaltati dal vento, le ginocchia degli invitati si muovevano ritmicamente sul tetto della Cité radieuse e una certa aria si riversava, non senza gioia, nelle asciugature dei migliori clienti invitato per l’opportunità.

Tuttavia, questa mattina del 2 maggio, se si è trattato dell’insolito grigiore del cielo, non si è trattato di una tragedia. Qualcosa in lui si fondeva con il cemento grezzo di questo edificio residenziale e capolavoro dell’architetto Le Corbusier: quasi un monocromo. Il colore era per i vestiti. È su di essi che l’occhio deve posarsi e basta. Pensiamo al luogo dello spettacolo quando disegniamo? All’improvviso mi è sembrato ovvio: nella collezione cruise della direttrice artistica Virginie Viard a Marsiglia, sulla tasca di un abito verde a tre quarti c’era il bordo della piscina in ceramica di fronte alla quale ci trovavamo, un mini- pantaloncini azzurri come il fondo della (piccola) piscina e, su un ampio gilet giallo, aggiornamenti come piastrelle che avrebbero potuto essere riempite da quelle affisse sulla facciata del monumento. Che dire del vuoto degli ultimi passaggi? A contatto con questo ambiente unito, tutto divenne ossessivamente chiaro. Lo spacco di un abito di tweed impressionava la retina, il tessuto a nido d’ape di un mantello immacolato indossato con la lunga gonna abbinata risaltava dall’arredamento. Qui l’elemento dirompente è diventato un bagno rivelatore: come si suol dire, le feste improvvisate sono spesso le migliori.

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La seconda sfilata, quella del pomeriggio, si è tenuta direttamente all’interno, nei corridoi del terzo e quarto piano dell’edificio progettato da Le Corbusier, e che questo geniale inventore sognava in uno spazio quasi utopico. Come al mattino, ci siamo affollati nel bar, prima di trascorrere lunghi minuti davanti alle immagini del fotografo Jamie Hawkesworth che ha rivolto il suo obiettivo verso sud o a quelle di Rosalie Varda che hanno rivelato foto marsigliesi inedite di sua madre. La città radiosa non divenne solo un luogo di sfilate ma un luogo di vita.

Non era forse la migliore notizia del mondo, in definitiva, che queste persone si divertissero a vagare, fermandosi sul rosso della ringhiera delle scale, sul dettaglio di una panca di pietra intarsiata di smalto e sui mobili Charlotte Perriand, piuttosto che correre via per girare velocemente? i loro bei visi verso un raggio di sole? Marsiglia aveva più da offrire di una cartolina. E per ora lo spettacolo si è svolto all’interno.

Sadie Sink, Marion Cotillard, Lyna Khoudri avranno molto da fare per il loro futuro guardaroba. Proprio come Lily Rose Depp, Charlotte Casiraghi, Anamaria Vartolomei e la regista Audrey Diwan.

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