Preferito!: Eurovision: Nemo potrebbe offrire alla Svizzera una terza vittoria

Preferito!: Eurovision: Nemo potrebbe offrire alla Svizzera una terza vittoria
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La prossima settimana si svolgerà a Malmö, in Svezia, la 68esima edizione dell’Eurovision Song Contest. La Svizzera è una delle preferite grazie al cantante biennese Nemo e al suo titolo “The Code”. Ma dietro lo splendore, le tensioni politiche gettano un’ombra sull’evento.

Se dovesse vincere nella patria degli Abba, Nemo porterebbe alla Svizzera la terza vittoria all’Eurovision, dopo quelle dell’argoviano Lys Assia nella prima competizione nel 1956 a Lugano e della quebecchese Céline Dion nel 1988.

CHIAVE DI PIETRA

Da settimane “The Code” è in cima ai nomi citati dagli scommettitori, che lo vedono come un potenziale vincitore. Con questo titolo da lui composto, l’artista non binario evoca il fatto di non sentirsi né uomo né donna e il viaggio intrapreso per trovare la propria identità. Musicalmente, la canzone scritta in inglese è anche molto varia con elementi di rap, drum and bass e opera.

Altri preferiti includono la canzone croata “Rim Tim Tagi Dim” di Baby Lasagna. Questo titolo racconta il destino dei giovani croati che lasciano in massa il loro Paese in cerca di una vita migliore. Segue l’olandese Joost Klein e “Europapa”, che parla dell’Europa.

In totale, 37 paesi si recano in Svezia. Martedì è prevista la prima semifinale. La seconda, con Nemo, si svolgerà giovedì, prima della finale sabato 11 maggio.

Irlanda e Svezia in testa

Se dovesse vincere nella patria degli Abba, Nemo porterebbe alla Svizzera la terza vittoria all’Eurovision, dopo quelle dell’argoviano Lys Assia nella prima competizione nel 1956 a Lugano e della quebecchese Céline Dion nel 1988.

Attualmente la Svizzera è al quinto posto tra i paesi con il maggior numero di vittorie nella competizione, a pari merito con Germania, Austria e Spagna. Un terzo titolo lo porterebbe al livello di Italia, Danimarca, Norvegia e Ucraina.

Irlanda e Svezia guidano la classifica, con sette vittorie ciascuna. Il paese scandinavo si è affermato lo scorso anno grazie a “Tatoo” della cantante Loreen – artista che si era già affermata nel 2012.

Tensioni geopolitiche

La competizione, che vuole essere apolitica, fa notizia a livello mondiale. Il suo organizzatore, l’Unione europea di radiodiffusione (EBU), ha vietato qualsiasi testo, discorso o gesto politico e non ha convalidato la prima canzone presentata da Israele, “October Rain”, ampiamente percepita come un riferimento alle vittime dell’attacco effettuato sul 7 ottobre da parte palestinese di Hamas in Israele.

Il suo interprete, Eden Golan, era stato oggetto di minacce sui social network, anche di morte. L’EBU ha dovuto pubblicare un comunicato stampa in cui denunciava, senza fare nomi, le “campagne mirate” contro i partecipanti.

Durante la competizione a Malmö vengono annunciate diverse manifestazioni, anche a favore di Israele. Inoltre il programma relativo al concorso ha registrato numerose cancellazioni dovute soprattutto alla partecipazione dello Stato ebraico.

E in Irlanda, più di 400 artisti la scorsa settimana hanno esortato il candidato dell’isola, Bambie Thug, a stare dalla “parte giusta della storia” boicottando il concorso. “Partecipando all’Eurovision, sarai dalla parte dell’oppressore”, hanno accusato.

Forte presenza della polizia

In questo contesto teso, gli organizzatori svedesi hanno annunciato misure di sicurezza “visibili”, con controlli rafforzati e la presenza di polizia pesantemente armata e rinforzi provenienti da Danimarca e Norvegia.

“Non siamo abituati a vederli in Svezia e a Malmö, ma ci troviamo in una situazione in cui dobbiamo prendere misure precauzionali e avere a portata di mano gli strumenti di cui potremmo aver bisogno in caso di incidente grave”, ha spiegato a metà il capo della polizia Petra Stenkulla. -Aprile.

fratello, ats

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