Marocco: le offese che Parigi ha inspiegabilmente perdonato al re Mohammed VI

Marocco: le offese che Parigi ha inspiegabilmente perdonato al re Mohammed VI
Marocco: le offese che Parigi ha inspiegabilmente perdonato al re Mohammed VI
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È ancora una volta la luna di miele tra Francia e Marocco in concomitanza con il deterioramento dei rapporti tra Parigi e Algeri.

Il presidente Emmanuel Macron è atteso a Rabat alla fine di ottobre per una visita del tutto impensabile solo pochi mesi fa a causa delle molteplici offese commesse dal re Mohammed VI, dai suoi media e dai suoi servizi al presidente francese e al suo paese.

La lamentela più clamorosa accusata pubblicamente dal Marocco e sulla quale si poteva legittimamente pensare che Parigi non si sarebbe arresa così facilmente, è lo spionaggio del telefono personale di Emmanuel Macron da parte dei servizi marocchini tramite lo spyware israeliano Pegasus.

Lo scandalo è stato rivelato nel luglio 2021 da un consorzio di media internazionali, svelando una vasta operazione di spionaggio che ha preso di mira migliaia di telefoni di oppositori marocchini dal 2019 ma anche di giornalisti e leader politici stranieri, in particolare algerini, spagnoli e francesi.

Spionaggio, ricatto, insulti…

Il gesto è estremamente grave anche se l’operazione è stata limitata ai giornalisti e agli oppositori interni. Prendere di mira alti funzionari militari e politici stranieri di alto livello, compreso il presidente di un grande paese “amico”, era impensabile. Passare l’asciugamano lo era ancora meno.

Nei mesi successivi i due Paesi furono sull’orlo della rottura e il presidente francese subì un’altra offesa non meno grave quando, durante una spiegazione telefonica, il re Mohamed VI riattaccò, secondo le rivelazioni fatte nel giugno 2023 dal Scrittore marocchino vicino al palazzo reale Tahar Ben Jelloun.

Alla fine del 2022 e all’inizio del 2023, le azioni del regno sono approdate al Parlamento europeo, che ha adottato in rapida successione due risoluzioni molto sfavorevoli, una che condanna gli attacchi alla libertà di stampa da parte del governo marocchino e un’altra per il suo coinvolgimento nello scandalo Pegasus.

Il Makhzen ha visto la mano di Emmanuel Macron attraverso i suoi deputati che siedono nel gruppo Renew al Parlamento europeo.

Seguì poi una virulenta campagna mediatica che andò oltre ogni limite contro il presidente francese e alcuni deputati, tra cui il leader dei deputati macaroonisti a Strasburgo, un certo Stéphane Séjourné che sarebbe diventato ministro degli Esteri e che Macron avrebbe accusato “personalmente”, nel febbraio 2024, per aprire “un nuovo capitolo con il Marocco”.

Alla fine dello stesso mese, Séjourné ha quasi chiesto scusa a Rabat, segnando già la strada per il futuro riconoscimento della “marocchinità” del Sahara Occidentale.

Francia e Marocco si riconciliano dopo un lungo periodo di offese

Tuttavia, prima di questo “nuovo capitolo”, Emmanuel Macron è stato seriamente insultato dalla stampa marocchina come raramente lo è stato un capo di Stato.

Nel settembre 2023, 360.ma ha pubblicato una serie di articoli di incredibile violenza contro la coppia presidenziale francese, con sordide insinuazioni sul genere di Brigitte Macron o sull’orientamento sessuale di suo marito.

Molte testate della stampa internazionale, tra cui il quotidiano belga Le Soir, avevano sottolineato che il proprietario del giornale responsabile di questi attacchi è il segretario privato del re, un certo Mohamed Mounir Majidi.

Questa serie di articoli diffamatori fa seguito alle critiche espresse in Francia nei confronti delle autorità marocchine per la gestione del terremoto dell’Alto Atlante avvenuto poche settimane prima, l’8 settembre.

La stampa francese ha infatti rivelato che, al momento del terremoto, Maometto VI si stava divertendo in una delle sue residenze parigine.

Il terremoto è stata l’occasione per Rabat di infliggere un’altra offesa, questa volta all’intera Francia. Il Marocco ha accettato gli aiuti internazionali di Spagna, Regno Unito, Qatar ed Emirati Arabi Uniti e ha rifiutato con sdegno quelli offerti da Algeria e Francia.

L’atteggiamento marocchino è stato vissuto in Francia, dalla classe politica ad eccezione dell’estrema destra e dall’opinione pubblica, come una vera umiliazione.

Come Parigi ha passato la spugna sulle azioni di Mohammed VI

Senza nemmeno queste “umiliazioni”, Parigi aveva ben altri motivi per mantenere almeno le distanze dal Regno, come le violazioni dei diritti umani regolarmente denunciate e denunciate anche dal Parlamento Europeo, il massacro dei migranti sub-sahariani nel giugno 2022, la il ricatto esercitato sulla Spagna e sull’Europa intera sulla questione del Sahara Occidentale o addirittura la bomba “migratoria” sganciata nel maggio 2021 sull’enclave spagnola di Ceuta.

Inspiegabilmente, Emmanuel Macron ha fatto di più che arrendersi dopo lunghi mesi di offese e comportamenti riprovevoli da parte delle autorità marocchine.

Lo scorso luglio ha riconosciuto senza compenso – almeno apparentemente – la “marocchinità” del Sahara Occidentale, un dono che nessuno dei suoi predecessori aveva accettato di offrirgli anche quando il Regno era ancora un rispettoso alleato della Francia e dei suoi leader.

Per Le Canard Enchaîné, il presidente Macron si è seduto sugli “affari di stato per sistemare le cose con il re Mohammed”.

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