Arrestato alle Comore il leader del partito arancione Mohamed Daoudou

Arrestato alle Comore il leader del partito arancione Mohamed Daoudou
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Martedì è stato arrestato Mohamed Daoudou, leader del partito Orange ed ex ministro degli Interni delle Comore. È accusato di aver voluto interrompere la cerimonia di insediamento del presidente, il 26 maggio, organizzando un blocco stradale.

Nelle Comore, martedì 30 aprile, è stato arrestato Mohamed Daoudou, leader del partito degli Orange. L’ex ministro dell’Interno di Azali Assoumani è accusato di voler interrompere la cerimonia di insediamento del presidente il 26 maggio. La gendarmeria lo accusa di aver voluto organizzare un blocco stradale. Pochi giorni prima il governo aveva già annunciato che non sarebbero state tollerate manifestazioni.

Mohamed Daoudou, soprannominato “kiki”, è arrivato terzo alle elezioni presidenziali del 14 gennaio. Tra i candidati dell’opposizione è quello che più ha contestato l’esito del voto. L’ex fedelissimo del presidente ha presentato, senza successo, ricorso alla Corte Suprema e poi alla Corte africana dei diritti dell’uomo.

Afferma di avere circa un centinaio di segnalazioni di frode, con video, alcuni dei quali mostrano brogli elettorali. Insiste affinché il voto venga annullato e si organizzino nuove elezioni. Mohamed Daoudou non è l’unico oppositore politico dietro le sbarre. Da tre settimane il portavoce dell’opposizione è in carcere, sempre con l’accusa di complotto per turbare l’ordine pubblico. All’inizio di gennaio uno degli oppositori è stato incarcerato perché sospettato di colpo di stato.


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