Votazione federale del 9 giugno: il Consiglio di Stato di Friburgo propone un sì e un no

Votazione federale del 9 giugno: il Consiglio di Stato di Friburgo propone un sì e un no
Votazione federale del 9 giugno: il Consiglio di Stato di Friburgo propone un sì e un no
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Il Consiglio di Stato segue le raccomandazioni del Consiglio federale. © Aldo Ellena – pretesto

Il Consiglio di Stato segue le raccomandazioni del Consiglio federale. © Aldo Ellena – pretesto

L’iniziativa federale “Per la libertà e l’integrità fisica” è contrastata dal Consiglio di Stato di Friburgo. Nelle loro raccomandazioni di voto, inviate tramite comunicato stampa, i ministri hanno raccomandato alla popolazione di respingere questa iniziativa il 9 giugno.

Questa iniziativa mira a vietare qualsiasi interferenza del governo con il corpo umano (compresa la vaccinazione), nonché conseguenze sociali e professionali negative a seconda della scelta della persona interessata. Agisce in risposta alle misure adottate dalla Confederazione durante la pandemia di Covid-19.

Il Consiglio di Stato di Friburgo si allinea allo scetticismo del Consiglio federale. La ragione? Il testo troppo generale proposto dai promotori. Secondo lui, “si va ben oltre la prevenzione di un eventuale obbligo di vaccinazione che gli autori dell’iniziativa cercano di sancire per legge. Le norme proposte, ad esempio, significherebbero che la polizia non sarebbe più autorizzata ad arrestare una persona sospetta senza la sua autorizzazione.

Pur temendo che questa iniziativa possa causare più danni che benefici, il Consiglio di Stato di Friburgo sostiene comunque la legge federale per la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico. Quest’ultimo mira a sviluppare l’installazione di energie rinnovabili in Svizzera.

L’esecutivo è convinto che la sua applicazione porterà benefici alla qualità della vita e alla lotta al riscaldamento globale. Una tesi combattuta soprattutto dalla Fondazione Franz Weber che teme una limitazione del diritto di opposizione a livello cantonale, oltre a cattive ripercussioni sulla natura. Sull’argomento le organizzazioni ambientaliste non sono unite. Il WWF e Pro Natura, ad esempio, appoggiano il testo.

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