Comuni alle prese con il gap energetico

Comuni alle prese con il gap energetico
Comuni alle prese con il gap energetico
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Pannelli solari, geotermia, piscina nordica… A Bordeaux, tre piscine pubbliche su cinque sono in fase di ristrutturazione, un grande progetto di ammodernamento di edifici fatiscenti che sono veri e propri serbatoi di energia per le comunità. Nella “top 10 degli edifici più energivori della città, tre sono piscine”, spiega Laurent Guillemin, vicesindaco di Bordeaux responsabile della sobrietà nella gestione delle risorse naturali. Una situazione che troviamo in altre città, altrove in Francia.

Dal 10 al 25% della bolletta energetica di un comune

Secondo Guillaume Perrin, direttore del programma ACTEE, un programma di certificazione energetica sostenuto dalla Federazione nazionale delle comunità concedenti e governate (FNCCR), le piscine rappresentano dal 10 al 25% della bolletta energetica di un comune. Sono le principali fonti di consumo energetico nelle metropoli secondo Ademe, l’agenzia governativa dedicata alla transizione ecologica. In un momento di aumento dei costi energetici, è quindi urgente rinnovare una piscina che invecchia – il 60% delle 4.135 piscine comunali francesi ha più di 30 anni – soprattutto quelle costruite dagli anni ’50 agli anni ’80 sono le più scarsamente isolate.

“Avevamo energia a basso costo, quindi non abbiamo investito in edifici sufficientemente isolati”, spiega Guillaume Perrin. “Il riscaldamento dell’aria consuma più energia. Parliamo di grandi volumi, con soffitti alti 5, 6, 8 metri con molta umidità e circolazione d’aria”, spiega Laurent Guillemin.

Esempio a Bordeaux

Un miglioramento preso in considerazione in due piscine attualmente in costruzione a Bordeaux (Grand Parc e Judaaïque). Un’altra (Stéhelin) dovrebbe essere trasformata in una piscina nordica, una piscina all’aperto aperta tutto l’anno, per eliminare le spese legate al riscaldamento dell’aria.

Quanto al gas, finora utilizzato soprattutto dalle piscine francesi, si tratta di “un’energia basata sul carbonio da abbandonare a favore delle energie rinnovabili”, constata Eric Aufaure, coordinatore della divisione edilizia dell’Ademe Nouvelle-Aquitaine. La piscina Judaica sarà quindi riscaldata utilizzando l’energia geotermica e quella del Grand Parc sarà collegata alla rete di riscaldamento urbano, alimentata da energia geotermica e legna.

Energia solare, una scelta innovativa

Il solare fotovoltaico può alimentare l’illuminazione degli edifici, mentre il solare termico può riscaldare l’acqua per le docce. Soprattutto perché “le piscine costruite durante il Trente Glorieuses hanno tetti piani, dove è molto facile installare l’energia solare”, spiega Guillaume Perrin.

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