Santa Caterina da Siena e i 100 anni dell’Associazione Diocesana di Gap

Santa Caterina da Siena e i 100 anni dell’Associazione Diocesana di Gap
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Lunedì 29 aprile 2024 – 100 anni dell’Associazione Diocesana

Ore 18 presso Les Cordeliers – Festa di Santa Caterina da Siena

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Questa omelia per il centenario dell’Associazione diocesana di Gap farà inevitabilmente appello alla storia.

Menzioniamo innanzitutto Santa Caterina da Siena che celebriamo questo 29 aprile.

Santa Caterina da Siena è una suora terziaria domenicana del XIV secolo. Fu una grande mistica stigmatizzata, di cui conosciamo una famosa visione in cui Maria la presentò a Gesù, e un’altra in cui Cristo le offrì uno splendido anello in cambio del suo cuore. Ha scritto i suoi Dialoghi con Cristo, un libro conosciuto con il titolo “I dialoghi di Santa Caterina da Siena” dove descrive Cristo come un ponte lanciato tra il cielo e la terra. Paolo VI la nominò dottore della Chiesa nel 1970, al pari dei grandi teologi dei primi secoli come sant’Agostino.

Anche Caterina da Siena fu una donna molto attiva nella sua Chiesa. Perché ha vissuto in profondità i drammi della Chiesa del suo tempo, comprendendo che il corpo di Cristo era ferito dai peccati dei suoi membri e lacerato dalla divisione. Infatti il ​​Papa, da lei definito “il dolce Cristo in terra”, si era rifugiato ad Avignone fin dal 1309, in seguito alle persecuzioni da parte dei potenti dell’epoca. Si recò dal Papa ad Avignone per invitarlo a tornare a Roma; cosa che fece nel 1376. Ma lei ebbe il dolore di sperimentare rapidamente il grande scisma d’Occidente, con due papi, dal 1378.

Nominandola compatrona d’Europa nel 1999, Giovanni Paolo II dichiarò: «Ella entrò con sguardo fiducioso e parole ardenti nel cuore dei problemi sociali e politici che dilaniavano l’Europa del suo tempo. » Permettetemi un salto nel tempo: dopo decenni di pace nel nostro continente, la guerra è tornata in Europa. Se aggiungiamo il conflitto in Medio Oriente, le guerre in Africa e i rischi in Asia, possiamo legittimamente preoccuparci. Dal 1 al 9 maggio, quindi, la diocesi e il santuario ND du Laus vi propongono una novena di preghiera per la pace, soprattutto nel continente europeo. Troverete la preghiera della novena sul sito diocesano. Vi invito ad unirvi alla vostra preghiera personale.

Mi sembra provvidenziale celebrare quest’anno l’anniversario dei 100 anni delle associazioni diocesane nel giorno della festa di questo santo patrono d’Europa, un mistico che non esitò a rivolgersi ai grandi uomini di questo mondo in tempi difficili.

Perché ormai possiamo parlare della nascita dell’Associazione Diocesana nel 1924.

Troverete l’articolo storico completo sul sito diocesano e la trascrizione del primo AG dell’ADG. Dopo le persecuzioni religiose della Rivoluzione e quelle della fine del XIX secolo con una prima espulsione delle congregazioni religiose, ci fu la famosa legge del 1905 che separava Chiese e Stato. La legge conteneva tre misure principali riguardanti la Chiesa cattolica:

1/ I ministri del culto non sono più pagati dallo Stato e lo Stato è completamente disinteressato alla loro nomina; che restituì l’autonomia alla Chiesa di Francia e il ritorno all’influenza papale. Autonomia della Chiesa rispetto al potere; troviamo una preoccupazione del papato al tempo di Caterina da Siena.

2/ Tutti i beni precedentemente posseduti dalle Chiese diventano proprietà dello Stato, e non solo gli edifici ecclesiastici. Anche se gli edifici ecclesiastici vengono destinati gratuitamente al culto, ciò resta un’ingiustizia.

3/ Le sette devono diventare “associazioni di setta”.

La Santa Sede chiede alle diocesi francesi di non creare “associazioni di culto” perché i loro presidenti verrebbero eletti, mentre i vescovi sono nominati direttamente dal Papa. A seguito di questo rifiuto è stato necessario trovare soluzioni legali. La legge del 2 gennaio 1907 cederà gli edifici ecclesiastici ai comuni (e una cattedrale per dipartimento allo Stato) e gli altri beni ecclesiastici agli enti pubblici. È così che la diocesi di Gap perde la storica sede vescovile, sul sito dell’attuale Consiglio dipartimentale in place de la Cathédrale a Gap.

La Grande Guerra consentirà la pacificazione; chi credeva in Dio e chi non credeva in lui vivendo insieme l’orrore delle trincee. Nel 1920 il governo inviò un emissario a Roma per avviare i negoziati per trovare uno status alla Chiesa di Francia. Questa ripresa del dialogo porterà ad uno scambio di lettere tra il presidente del Consiglio Raymond Poincaré e il nunzio a Parigi, mons. Bonaventura Cerretti. Gli accordi “Poincaré-Cerretti”, nel 1923-1924, istituirono associazioni diocesane. La Chiesa dispone ormai di un quadro giuridico e di un riconoscimento nel rispetto della legge del 1905. Fu Mons. Gabriel DE LLOBET, vescovo di Gap dal 1915, che nel 1924 creò l’associazione diocesana di Gap. Sono l’undicesimo vescovo di Gap ad essere presidente dell’AD; Padre Jean-Michel è il 16° vicario generale, perché in più occasioni ci sono stati due VG; e il signor Antoine Olphe-Galliard è il decimo tesoriere e il 4° laico in questa posizione.

Evocare la storia di Caterina da Siena, quindi la storia dell’Associazione diocesana di Gap, è innanzitutto rendere grazie a Dio.

Dio non ha mai abbandonato la sua Chiesa, anche in tempi di divisione interna o di persecuzione esterna.

È anche un ringraziamento per tutti coloro che da 100 anni permettono alla Chiesa cattolica delle Alte Alpi di vivere, attraverso le loro donazioni e i loro lasciti.

Questa messa annuale per i donatori viventi e in suffragio di coloro che hanno lasciato un’eredità mi sembra un dovere di memoria, di ringraziamento e di giustizia. È giusto pregare per coloro che ci permettono di vivere e di pagare concretamente uno stipendio ai sacerdoti, alle religiose in pastorale e ai pochi dipendenti laici dell’AD. Così come è giusto denunciare, condividere come utilizziamo questi doni ed eredità. Dallo scorso anno pubblichiamo un documento annuale dal titolo “Gli elementi essenziali – azioni e cifre chiave della diocesi”.

Per usare le parole di san Giovanni nella prima lettura, oggi come nel XIV secolo, la Chiesa cammina, sia nell’oscurità, l’oscurità dei peccati nella Chiesa e delle ingiustizie subite, sia nella luce della verità, con la certezza della fede così ben espressa da san Giovanni: «Se riconosciamo i nostri peccati, chi è fedele e giusto va fino a perdonare i nostri peccati e purificarci da ogni iniquità. » Di fronte al mistero della Chiesa, popolo di Dio e corpo di Cristo, vorremmo essere i piccoli di cui Gesù parla nella lode al Padre: «Padre, Signore del cielo e della terra, io proclamo la tua lode: questa ciò che hai nascosto ai sapienti e ai dotti, lo hai rivelato ai piccoli. Sì, Padre, tu hai voluto così nella tua benevolenza. » Cari amici, non viene mai meno la benevolenza del Padre verso la Chiesa del Figlio suo. Quando a volte i tempi sono duri, ricordiamo questo e la chiamata del Figlio: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati sotto il peso di un peso, e io vi ristorerò. Prendete su di voi il mio giogo, diventate miei discepoli, perché sono mite e umile di cuore, e troverete riposo per l’anima vostra. Sì, il mio giogo è facile da sopportare e il mio fardello è leggero. »

Con il salmista non smettiamo di benedire Dio :

“Benedici il Signore, anima mia,
benedici il suo santissimo nome, tutto il mio essere!
Benedici il Signore, anima mia,
Non dimenticare nessuno dei suoi vantaggi! “Amen!

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