Un gigantesco magazzino regionale dell’Aldi paralizzato da uno sciopero nel Tarn

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Di Fabien Hisbacq
pubblicato su

29 24 aprile alle 16:16

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“Nessun camion esce, nessun camion entra”. È la CGT ad affermarlo. Dalle 3 di lunedì 29 aprile 2024, nonostante la pioggia e il freddo, gli scioperanti bloccano l’accesso al Piattaforma logistica regionale Aldi a Saint-Sulpice-la-Pointe (Tarn).

Questo gigantesco magazzino di diverse decine di migliaia di metri quadrati situato nella zona di Cadaux serve decine di negozi Aldi in tutta l’Occitania.


Condizioni di lavoro, salari, pressione…

La CGT aveva annunciato questo sciopero. I manifestanti chiedono aumenti salariali e NAO reali (negoziazioni annuali obbligatorie), miglioramento delle loro condizioni di lavoro (I cassieri sono stati attaccati ad Albiun direttore di negozio ha tentato il suicidio sul posto di lavoro a Narbonne secondo la CGT del Tarn…), il “sicurezza fisica e mentale dei dipendenti”la cessazione delle pressioni subite da questi ultimi, in particolare su il rendimento e la parità professionale tra donne e uomini.

Secondo la CGT, questo è il prima volta che i dipendenti Aldi scioperano in questo modo. La maggior parte dei partecipanti lavora sulla piattaforma o nei negozi del Tarn, ma altri provengono da più lontano, dall’Ariège ad esempio, per questo movimento sostenuto in particolare dalla Confédération paysanne.

Da diversi mesi si stava preparando uno sciopero massiccio all’interno del gruppo a livello nazionale, su appello della CGT, ma anche del CNSF, CFDT, FO, CFTC, Sud e Unsa.

Lo è Aldi, un grande gruppo europeo di distribuzione alimentare leader nel suo mercato con oltre 1.300 punti vendita13 aziende regionali e 16 magazzini sparsi in tutta la Francia.

In espansione

Numerosi negozi aprono regolarmente le loro porte in Occitania. Questo è stato il caso anche di recente Moissac (Tarn-et-Garonne). Presto sarà di nuovo così Tarascon-sur-Ariège (Ariège), Saint-Gilles (Gard) O Sainte-Marie-la-Mervicino a Perpignan (Pirenei orientali).

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D’altra parte, il negozio previsto Lacaune, nel Tarnè stato recentemente contestato dalla commissione dipartimentale per lo sviluppo commerciale, mentre un arrivo a Vic-Fezensac (Gers) crea scalpore tra la popolazione e altri commercianti.

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