Promuovere il ciclismo? È tempo di agire

Promuovere il ciclismo? È tempo di agire
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Promuovere il ciclismo? È tempo di agire

Patrizio Monay– Vicedirettore capo della redazione Tamedia

Pubblicato oggi alle 07:00

Inserire la promozione delle piste ciclabili nella Costituzione federale? Strano, ma non può far male…

Molti di noi hanno avuto questa reazione quando si è dovuto votare su questo tema, nel settembre 2018. Al termine di una campagna poco contestata, è emerso logicamente un risultato molto chiaro (73,6% sì). Ma bisognava essere molto ottimisti per immaginare che la Svizzera si trasformasse improvvisamente in un paradiso del ciclismo.

Infatti, se oggi ci sono più ciclisti (nel 2023 c’erano 0,49 biciclette per abitante), le azioni politiche intraprese dopo questo voto non hanno avuto molto a che fare con ciò. Gli anni del Covid e il progresso tecnico, d’altro canto, ha fortemente contribuito a questa mania. Le vendite di biciclette elettriche sono così decollate: più di 1,25 milioni di queste macchine sono ormai in circolazione in tutto il Paese.

Resta da adattare le infrastrutture per assorbire queste migliaia di veicoli a due ruote aggiuntivi. La convivenza con il traffico motorizzato, soprattutto nelle città, pone spesso problemi di sicurezza e dissuade molti ciclisti dal salire in bicicletta. Per cambiare la situazione il mondo politico può e deve svolgere un ruolo attivo.

A questo proposito, la volontà del Consiglio federale di incoraggiare la realizzazione di piste ciclabili veloci nelle aree urbane è da accogliere con favore. I Cantoni, chiamati a realizzare questa ambizione, farebbero bene a cogliere l’occasione.

In un momento in cui alcuni temono una Svizzera di 10 milioni di abitanti, tali “autostrade ciclabili”, ampie e accoglienti, costituiscono una delle migliori risposte possibili alla saturazione dei trasporti pubblici e della rete stradale. Le elezioni del 2018 saranno servite almeno a indicare la direzione da seguire.

Patrizio Monay è vicedirettore capo della redazione Tamedia. Dirige la rubrica Svizzera dal 2018, dopo essersi occupato dell’attualità dei cantoni francofoni dal 2012. Nato e domiciliato nel Vallese, è entrato nella redazione locale di 24heure nel 2000, dove ha lavorato in Costa Azzurra e nello Chablais.Più informazioni @PatrickMonay

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