Gli Archivi dipartimentali mettono in prima pagina il quotidiano L’Humanité – Seine-Saint-Denis

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“Sono entrato in Huma nel 1967, prima come corrispondente poi come fotografo dello staff. Questa mostra mi fa emergere tante cose, ricordi, persone che conoscevo. » Stranamente davanti a noi ci sono due Joël Lumien. Questo fotografo, ormai in pensione, posa accanto alla foto che lo ritrae da giovane davanti a un vassoio di sviluppo, quando ancora lavorava al giornale, allora con sede in Boulevard Poissonnière a Montmartre.

Joël Lumien, corrispondente e poi fotografo de L’Humanité dal 1967 al 2004

Le sue foto, ma anche quelle di tanti altri fotografi, nonché documenti d’epoca – alcuni inediti – sono messi in risalto in “120 anni di umanità”, una mostra ideata dall’Archivio dipartimentale di Seine-Saint-Denis. Questi ospitano infatti l’intero fondo fotografico e documentario del quotidiano comunista dal 2003, in un periodo che va dal 1920 al 1994. Così, all’avvicinarsi del 120° anniversario della prima edizione de L’Humanité, il 18 aprile 1904, è stato logico per celebrare l’occasione.

“Non abbiamo voluto trattare i 120 anni del giornale in maniera del tutto cronologica. Volevamo soprattutto far capire cosa rappresentasse questo particolare quotidiano nel panorama mediatico francese: un giornale politico, popolare, che si occuperà di avvenimenti locali fino ad arrivare ad eventi di impatto globale. »spiega Alexandre Courban, storico e curatore scientifico della mostra.

L’Huma domenica del 3 dicembre 1950

Organizzata in ampie sezioni tematiche, come se stessimo sfogliando un importante quotidiano, la mostra offre uno specchio fedele della storia della vita quotidiana, come nessun altro. Dallo spirito di Jean Jaurès, il suo fondatore assassinato nel 1914 – il suo credo: “fornire, attraverso un’informazione ampia e accurata, a tutte le intelligenze libere i mezzi per comprendere e giudicare da sé gli eventi del mondo” – ai rapporti con il Partito Comunista di cui fu organo centrale dal 1920 al 1994, tutto è decifrato in maniera accessibile.

Lastre da stampa del 1968

Gli appassionati di storia apprezzeranno pezzi piuttosto rari come queste lastre da stampa del 1968 prestate all’Archivio da un ex dipendente del giornale, Eugenio Vasquez, o questi taccuini di un operaio, Marius Magnien, inviati da Huma in Cina nel 1950 per documentare l’emergere di questo nuovo grande “paese fratello”.

La dimensione “grande famiglia” del giornale è rievocata anche attraverso le foto, con la sua rete di corrispondenti – per lo più operai o attivisti comunisti – e i volontari dei CDH, i famosi Comitati per la Diffusione dell’Umanità, noti in particolare per vendere la Edizione Huma Dimanche sui mercati. Difficile anche fare a meno di una sezione “Huma Festival”, poiché questa manifestazione, fondata nel 1930 per sostenere il giornale, avrà segnato la storia della testata ma anche di Seine-Saint-Denis. “Ricordo in particolare l’arrivo di Mercedes Sosa, cantante argentina nel 1982. Allora ho percorso il grande palco come fotografa. Era così contenta dell’accoglienza ricevuta dal pubblico a La Courneuve che mi ha abbracciato mentre lasciava il palco”.ricorda ad esempio Joël Lumien.

Il presidente della Seine-Saint-Denis Stéphane Troussel, il curatore della mostra Alexandre Courban e il direttore di Humanity e senatore Fabien Gay.

Ma soprattutto ritroviamo in questa mostra lo spirito del quotidiano, questo voler essere “sempre al fianco di chi lotta cercando soluzioni per un mondo migliore”, come ha ricordato Fabien Gay, direttore del giornale e senatore comunista, giunto da Saint-Denis, ancora sede del quotidiano. Lotte dei lavoratori, sostegno alle lotte anticolonialiste e più recentemente preoccupazioni per l’ambiente e i diritti delle donne: tutto questo è evidente nelle foto e nei testi scelti per questa mostra.

“Siamo orgogliosi che L’Humanité abbia scelto l’Archivio dipartimentale per affidare il suo fondo fotografico. Ripercorrere la storia dell’Umanità è ripercorrere la storia stessa: una compagnia con tutti i movimenti sociali, una critica feroce al colonialismo e ai suoi abusi… Infine, Huma è una voce discordante in un panorama mediatico sempre più standardizzato e concentrato nelle mani della finanza. poteri “, ha ricordato da parte sua Stéphane Troussel, presidente della Seine-Saint-Denis.

Christophe Lehousse

Foto: ©Jérémie Piot

– Da segnalare anche due tavole rotonde con focus particolari sulla storia dell’Umanità:

*Martedì 30 aprile dalle 14:00 alle 17:00 Cosa fare con le figure tutelari? Jean Jaurès, Marcel Cachin, Paul Vaillant Couturier e Gabriel Péri sono figure tutelari di un giornale che festeggia oggi il suo 120° anniversario. Ospiti: Danielle Tartakowsky, storica e professoressa onoraria a Paris 8-Saint Denis, Gilles Candar, storico della sinistra, Alexandre Courban, storico e curatore della mostra. Condotto da Tangui Perron, ricercatore associato presso il Centro per la Storia dei Mondi Contemporanei

* Giovedì 6 giugno alle 14:00, Metà dell’Umanità sul posto delle donne e del femminismo nella storia del giornale

con Fanny Bugnon, docente di storia contemporanea a Rennes, Marc Giovaninetti, storico specializzato nel movimento operaio, Nicolas Hatzfeld, professore di storia all’Università di Evry e Rosa Moussaoui, reporter senior de L’Humanité

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