Fine dei mondiali di ciclismo: il Belgio, guidato da Remco Evenepoel e Lotte Kopecky, riparte con 6 medaglie da Zurigo.
Dopo la corsa su strada maschile d’élite, al termine della quale domenica Remco Evenepoel è arrivato quinto, è calato il sipario sui campionati del mondo di ciclismo a Zurigo. Con l’oro di Evenepoel nella cronometro e quello di Lotte Kopecky nella corsa in linea, il Belgio ha concluso la sua trasferta in Svizzera con 6 medaglie in palio.
Il Belgio ha una storia particolarmente ricca ai Mondiali di ciclismo. Con 27 medaglie d’oro nella corsa su strada maschile, in programma per i professionisti dal 1927, nessun altro paese fa meglio. L’ultima vittoria risale al 2022 con l’Evenepoel a Wollongong.
Contattato dalla redazione sportiva di RTL, il nostro consulente ciclistico Maxime Monfort è tornato su questa bellissima annata 2024 ai campionati del mondo. “Nonostante il quinto posto, i campionati di Remco rimangono positivi, ovviamente, grazie al titolo a tempo. C’è un piccolo neo perché era uno dei favoriti e non sembrava mai in grado di competere, ma non dobbiamo dimenticare la sua stagione eccezionale“.
Secondo Maxime Monfort la squadra belga avrebbe potuto fare un po’ meglio. “Non c’era bisogno di reagire al primo attacco, ma poi si seppellirono. A parte Hermans e Van Gils, non abbiamo visto molte persone in testa al gruppo a correre“.
Kopecky “un exploit”
Anche per le donne la settimana è stata incoraggiante: Lotte Kopecky ha mantenuto il titolo mondiale su strada. “Possiamo definirlo un risultato. Fare il doppio lo è. Su questo tipo di percorso però c’era qualcuno più forte di lei. Sebbene avesse freddo, il tempo deve aver giocato a suo favore rispetto agli altri. Ha saputo tenere duro e finire in volata, come sa fare bene.“, il nostro consulente.
Tra gli aspiranti, infine, Alec Segaert andato a prendersi il bronzo al ritorno dal Vauvert Devil. “Ha giocato bene tornando al gruppo di cacciatori e lasciando tutti indietro. È stata una grande mossa tattica, complimenti a lui!“
Piccola delusione invece per il nostro consulente: la gara di Jarno Widar, grande speranza del ciclismo belga. “Probabilmente era il più forte, uno dei favoriti, ma si dimenticava di avere degli avversari. Se fosse riuscito a gestire meglio e ad assumersi meno responsabilità nella gara, avrebbe potuto rivendicare qualcosa. Bisogna tenerlo d’occhio, è la pepita che potrebbe succedere a Remco Evenepoel“, crede.
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