Viaggi, annunci, comunicazioni offensive… Gabriel Attal sta facendo campagna per il campo macronista alle elezioni europee

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Il Primo Ministro conferma la sua strategia, poco più di 100 giorni dopo il suo arrivo a Matignon.

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Pubblicato il 23/04/2024 19:31

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type="image/avif">>Gabriel Attal, lasciando un Consiglio dei ministri nel febbraio 2024. (ARNAUD DUMONTIER / MAXPPP)>>
Gabriel Attal, lasciando un Consiglio dei ministri nel febbraio 2024. (ARNAUD DUMONTIER / MAXPPP)

Borse scolastiche pagate automaticamente, 300 case di servizio in Francia, utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’amministrazione affinché gli utenti abbiano risposte efficaci, consentendo agli agenti del servizio pubblico di dedicare tempo al contatto umano… In viaggio a Sceaux, nella regione parigina, Gabriel Attal ha fatto un pochi annunci e ne ho compilati molti altri. Il primo ministro afferma la sua strategia: una comunicazione offensiva, il più vicino possibile alla vita quotidiana dei francesi.

Gabriel Attal lo è “cercando costantemente questa comunicazione di risultati”, ammette chi gli sta intorno. Fa annunci, ne ricicla altri, ma spunta le caselle, a poco più di 100 giorni dal suo arrivo a Matignon. Demicardizzare, sbloccare, sburocratizzare: queste sono state le parole chiave del suo discorso di politica generale del 30 gennaio davanti ai deputati.

Mercoledì 24 aprile, Bruno Le Maire, il ministro dell’Economia presenta un disegno di legge destinato a semplificare la vita degli imprenditori. Martedì Gabriel Attal ha voluto dimostrare gli sforzi del governo per semplificare la vita quotidiana. Haro sulla burocrazia quindi e l’obiettivo dichiarato è “ricostruire la fiducia con i francesi. Fondamentale, soprattutto quando si avvicinano le elezioni. Gabriel Attal non lo nasconde e lo dice a piccoli gruppi: è la sua pietra nella costruzione del campo Macron per le elezioni europee del 9 giugno.

È stato molto presente al primo incontro del candidato del Rinascimento a Lille, con un lungo discorso poco prima di quello di Valérie Hayer. Da allora si è ritirato su richiesta del Presidente della Repubblica, spiega un dirigente della campagna elettorale. Emmanuel Macron ritiene che l’unico che può davvero mobilitare il suo elettorato è lui stesso. E il presidente ritiene che sia più utile che il suo primo ministro lavori per rispondere alle preoccupazioni dei francesi.

In privato, Gabriel Attal ammette che scalpita: “Adoro le riunioni pubbliche, il volantinaggio e anche il porta a porta”, confida. E assicura che lo farà ma per il momento rispetta il ruolo assegnatogli. Lui è d’accordo: “Non credo che siano molti i francesi che pensano che il ruolo del primo ministro sia quello di fare campagna elettorale, vogliono che i loro problemi siano risolti”.

Resta da convincersi. L’ex portavoce del governo nominato a Matignon si sforza di illustrare il fatto che quando annuncia qualcosa, la mette subito in pratica. Ma un veterano entrato tardi in Macronie lo avverte: attenzione a non dare, nonostante tutto, la sensazione di restare nel dichiarativo. Lo sottolinea “Quando parliamo tanto è perché ci sentiamo in colpa per non aver fatto abbastanza”.


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