Sono le 7:45 del mattino quando inizia il corso introduttivo sulle coordinate geografiche per gli studenti di 1B1. Devono associare definizioni ai termini, quindi controllare le loro risposte utilizzando lo strumento di intelligenza artificiale Copilot, che funziona come ChatGPT. Questo strumento è stato scelto a Gambach perché è integrato nella suite Microsoft, che gli studenti usano ogni giorno.
Gli studenti vengono divisi in gruppi di quattro per l’esercizio. “È pratico, perché con le IA ottieni le risposte molto rapidamente”, spiega un’adolescente. La sua vicina ammette di usarlo a casa: “Lo uso per i compiti, soprattutto quando non ho idea di cosa devo fare”.
Sebbene la generazione più giovane utilizzi regolarmente l’intelligenza artificiale, alcuni non vi sono ancora abituati. “Personalmente, ho sempre il riflesso di porre la mia domanda su Google”, spiega un altro studente.
Istruzioni cantonale
Da aprile sono in vigore delle linee guida per disciplinare l’uso dell’IA nelle classi secondarie II del cantone. Gli studenti devono essere formati in questa pratica, sviluppare una mentalità critica nei suoi confronti e imparare a proteggere i propri dati personali.
Gli insegnanti, come Antoine Marmy, ne vedono il lato positivo: “Avere accesso a Copilot consente a uno studente di ottenere correzioni immediate, chiedere chiarimenti su un concetto o spiegazioni aggiuntive. Il mio obiettivo è che gli studenti prima pensino da soli e poi confrontino le loro ipotesi con l’intelligenza artificiale”.
«Gli insegnanti vengono formati, così come la dirigenza; cerchiamo di sostenere al meglio gli studenti, che a volte possono anche insegnarci qualcosa», spiega il rettore del collegio Gambach, Pierre Marti.
Dall’anno scorso sono state fornite introduzioni all’intelligenza artificiale al personale docente. Ogni insegnante è libero di utilizzarla o meno nei propri corsi. Sono previsti altri workshop e corsi di formazione per democratizzarne l’uso corretto.
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