8 anni richiesti contro la madre

8 anni richiesti contro la madre
8 anni richiesti contro la madre
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Venerdì sono stati richiesti otto anni di prigione a Le Mans contro una donna di 31 anni accusata di aver dato alcolici medici al suo bambino prematuro quando era in ospedale nel 2023, causandogli seri effetti post-professionisti.

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Provato da giovedì dal tribunale penale di Sarthe per aver somministrato una sostanza dannosa a un minore di età inferiore ai 15 anni seguita da invalidità permanente, la madre deve affrontare una pena massima di quindici anni di carcere.

Il bambino, all’epoca di sei mesi, è stato ricoverato in ospedale alla fine di gennaio 2023 in terapia intensiva dopo il disagio. Prematura e affetta da complicazioni, è stato alimentato tramite un tubo nasogastrico.

Nonostante questa cura, il bambino ha subito una serie di malattie le cui origini i medici non hanno capito, fino a quando un’analisi non ha rivelato un livello incredibilmente alto di etanolo nel sangue del bambino: 7,81 g/L di sangue. Secondo Guillaume Drevin, biologo medico, questa è “la più alta concentrazione di etanolo registrato in un bambino”, che lo ha messo a rischio di morte.

Il team medico ha immediatamente presentato un rapporto al pubblico ministero e il sospetto cadde sulla madre, “sempre lì al momento della malattia”, come ha ricordato l’avvocato generale Marie-Agnès Joly.

In custodia della polizia, la madre ha iniziato negando, ammettendo ad un certo punto di aver introdotto alcol medico a 70 gradi trovati in un carrello infermieristico nel catetere del bambino.

Ha quindi ritirato le sue dichiarazioni e ha detto alla corte venerdì: “Non ho fatto nulla, ne sono sicuro. »

Secondo l’esperta psicologa che l’ha valutata, l’imputato, quinto di una famiglia di dieci bambini, presenta una leggera disabilità intellettiva. Abbandonato da suo padre, maltrattato dal suo patrigno e vittima di incesto, ha trascorso del tempo in famiglie affidatarie e case per le persone disabili, trascorrendo anche diversi soggiorni in psichiatria per la depressione.

“È una donna politraumatizzata”, ha riassunto l’esperta giovedì, stimando che soffre in particolare dalla “sindrome di Münchhausen per delega”.

Secondo la Società francese di medicina d’emergenza, la sindrome di Münchhausen per procura è un disturbo fattizio simulato e/o indotto da un genitore.

Il bambino, vittima di numerosi comas alcolici, ha dovuto subire una parziale rimozione dello stomaco, danneggiato dall’alcol. Ora due anni e mezzo, è alimentato esclusivamente al tubo e soffre di un significativo ritardo dello sviluppo.

Il verdetto è previsto venerdì sera.

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