Cos’è un lavoro collaborativo?

Cos’è un lavoro collaborativo?
Cos’è un lavoro collaborativo?
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Nel 2016, un istruttore di canyoning ha avviato un ambizioso progetto volto a topografia dei canyon secchi e delle dighe delle Alpi Marittime. Ha iniziato creando un sito web che elencava discese uniche e condivideva schede tecniche, fotografie e descrizioni dettagliate. Tra il 2016 e il 2019 ha arricchito questo lavoro, dando nomi originali a siti non ancora censiti e utilizzando innovativi codici colore per classificare le difficoltà dei percorsi.

Fu in questo contesto che conobbe altri due appassionati di canyoning, con i quali pensò di collaborare per la pubblicazione di una topoguida. Secondo l’osservatore, nonostante i colloqui iniziali prevedessero una divisione dei ruoli, non è stato stipulato alcun contratto formale e lui si è riservato i diritti sul suo lavoro. Nel dicembre 2021, Éditions Amjele ha comunque pubblicato Canyons secs e Barrings des Alpes-Maritimesun lavoro di 464 pagine contenente la maggior parte dei dati del monitor, senza la sua autorizzazione.

Chi è l’iniziatore del progetto?

Il 21 novembre 2024, il Tribunale giudiziario di Marsiglia (Tribunale giudiziario, Marsiglia, 1epoca Camera del 21 novembre 2024 – n. 22/07940) ha reso un’importante decisione in merito al conflitto di proprietà intellettuale tra questi tre appassionati di canyoning. Questo caso evidenzia le complesse questioni relative alla definizione di diritto d’autore, collaborazioni creative e sfruttamento commerciale di un’opera collettiva.

Davanti al tribunale l’istruttore ha affermato di essere stato il promotore del progetto, scrivendo le guide, realizzando le schede descrittive e topografiche e fornendo fotografie originali. Sostiene che gli altri due appassionati non hanno contribuito in modo significativo alla realizzazione dei contenuti, e che la loro partecipazione si è limitata all’impaginazione e alla ricerca di sponsor. Ha chiesto al tribunale la cessazione immediata della distribuzione e della commercializzazione dell’opera contestata, il riconoscimento del suo status di unico autore principale, il risarcimento per la violazione dei suoi diritti patrimoniali e morali, il rimborso delle somme percepite dalle Éditions Amjele e il risarcimento per la contraffazione del proprio database.

Da parte loro, i due appassionati di canyoning hanno rivendicato il carattere collettivo del lavoro e Amjele ha sottolineato il suo ruolo di coordinatore, redattore e promotore. Hanno sostenuto che il progetto è nato da una collaborazione tra diverse parti interessate, compresi contributi editoriali e fotografici di altri canyonisti. Sostenevano che l’istruttore di canyoning aveva acconsentito alla pubblicazione e all’inclusione del suo nome tra gli autori. Infine, sostenevano che i dati elencati nell’opera provenivano dal pubblico dominio e non costituivano una creazione originale protetta dal diritto d’autore.

Lavoro collaborativo o lavoro collettivo?

Nella sua decisione, la corte ha definito l’opera un “lavoro collaborativo” e non un “lavoro collettivo” come sostenuto dagli imputati. Ai sensi dell’articolo L.113-3 del Codice della proprietà intellettuale, le opere collaborative richiedono il consenso unanime di tutti i coautori per il loro sfruttamento. La chiara opposizione del maestro di canyoning alla pubblicazione dell’opera era quindi sufficiente per costituire una violazione.

La corte ha riconosciuto che l’istruttore di canyoning era all’origine del progetto e che i suoi contributi costituivano l’elemento centrale del lavoro compresa la stesura di sinossi, lo sviluppo di schede tecniche e topografiche, nonché la creazione di nomi originali per i canyon . D’altra parte, il contributo dell’editore si è limitato principalmente all’impaginazione e al coordinamento tecnico.

Il tribunale ha quindi condannato in solido l’editore e i due appassionati di canyoning per violazione dei suoi diritti morali, violazione dei suoi diritti di proprietà e contraffazione della sua banca dati. Inoltre è stata disposta l’immediata cessazione della commercializzazione dell’opera, nonché la cancellazione della sua registrazione ISBN.

Decisioni di comune accordo

Questa decisione evidenzia l’importanza di chiarire ruoli e contributi nella creazione di un’opera multiautore. In questo caso, la mancanza di un contratto formale tra le parti ha dato luogo a interpretazioni divergenti dei rispettivi diritti e responsabilità. L’articolo L.113-3 del Codice della proprietà intellettuale stabilisce che i coautori devono prendere decisioni di comune accordo. Qualsiasi sfruttamento unilaterale di un’opera collaborativa costituisce una violazione dei diritti degli altri coautori.

Inoltre, il tribunale ha anche stabilito che la banca dati creata dall’istruttore di canyoning godeva di tutela giuridica. Infatti, l’articolo L.341-1 del Codice della proprietà intellettuale tutela le banche dati per le quali è dimostrato un investimento sostanziale in tempo e risorse. La riproduzione e l’utilizzo di questi dati senza autorizzazione costituisce contraffazione.

Questo caso illustra le sfide legali legate alle creazioni collaborative e al copyright. Questa sentenza evidenzia la necessità di chiarire diritti e obblighi fin dall’inizio di un progetto. Fornisce inoltre un prezioso promemoria delle protezioni offerte dalla legge sulla proprietà intellettuale. Infine, questo caso ci ricorda l’importanza di stabilire contratti espliciti, soprattutto nelle iniziative associative o amichevoli dove i contributi possono diventare difficili da decidere.

Alexandre Duval-Stalla

Olivier Dion – Alexandre Duval-Stalla

Alexandre Duval-Stalla è avvocato presso il Foro di Parigi e scrittore. Ex segretario del Congresso degli avvocati di Parigi (2005) ed ex membro della commissione consultiva nazionale sui diritti umani, è presidente fondatore dell’Associazione “Leggere per uscirne” che promuove il reinserimento attraverso la lettura delle persone detenute e del libro di André Malraux premio letterario.

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