Johana Gustawsson ritorna con un thriller agghiacciante che esplora il dolore

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Vilomah, parola in sanscrito, significa “innaturale”. In tutte le culture, la stessa evidenza: un genitore non dovrebbe seppellire il proprio figlio, lo è “innaturale” essere vedovo o orfano di suo figlio. Johana Gustawsson esplora delicatamente il dolore nel suo ultimo libro I morsi silenziati (edizioni Calmann-Lévy) nelle librerie dall’8 gennaio. L’autore marsigliese, residente in Svezia, ci immerge in un thriller psicologico padroneggiato dall’inizio alla fine.

Come formidabile narratrice, mette a punto un dispositivo che mantiene il lettore in sospeso fin dalle prime pagine. Tutto inizia con un adolescente trovato con il cranio fracassato sull’isola di Lidingö, di fronte a Stoccolma, vestito con un camice bianco e con indosso delle candele. Il passato si invita nel presente? Ventitré anni prima, nello stesso luogo, con lo stesso costume tradizionale, era stata scoperta assassinata anche una giovane ragazza. Il fidanzato della vittima, incarcerato, si è comunque dichiarato innocente.

Attraverso una narrazione a più livelli, l’autore di Tieni la mano mentre tutto brucia evoca il passato e non esita a risvegliare ferite per affrontare la realtà. Il suo alter ego, Maïa Rehn, un commissario francese con sede in Svezia, guida le indagini mentre cerca di elaborare il lutto. E ricostruire, se possibile. In questo momento è nella fase della rabbia. “Una rabbia che non aveva nulla a che vedere con i miei soliti sfoghi. Io, il sanguigno, non lo ero più. Questa rabbia era come una cancrena. No, falso. Cancro: stavo marcendo dall’interno”.

Gli omicidi si susseguono, il modus operandi diventa più chiaro, sostanzialmente lo stesso. Gli assassini stanno fissando nello specchietto retrovisore. La rabbia o il risentimento traggono origine da segreti tenuti nascosti per così tanto tempo che tutti pensavano che fossero stati dimenticati. Tuttavia i ricordi riaffiorano, le suture cedono. In questo romanzo polifonico, Johana Gustawsson invita il lettore a seguire diverse storie, diverse tracce. I suoi personaggi, finemente sviluppati dall’autrice, sono inquietanti. Seguiamo la trama, ma anche l’intimità dei protagonisti che sono miracolosamente comuni, umani.

Johana Gustawsson porta un po’ di calore nell’atmosfera agghiacciante. “Ogni perdita è unica e personale”. E poterlo nominare è già un passo verso l’accettazione. I morsi del silenzio, un thriller avvincente che si legge tutto d’un fiato.

“I morsi silenziati”, Johana Gustawsson, Calmann-Lévy, 371 pages, 20.90 euros

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Copertina del libro

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Copertina del libro “The Bites of Silence” di Johana Gustawsson. (EDIZIONI CALMANN-LEVY)

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