romano
Articolo riservato agli abbonati
Due sorelle sotto il governo di un patrigno in “A Magnificent Loser”.
La scrittrice Florence Seyvos traduce la sua intelligenza dei bambini in un romanzo dopo l’altro. Registra le loro intuizioni, le loro intuizioni, le paure e i silenzi che li costituiscono: “Non abbiamo parlato del fatto che ci sentivamo come se vivessimo con una persona pazza.” Discuterne sarebbe stata una doppia punizione. Anna e Irene ridono, osservano, negoziano i turni. Negli anni ’80, queste sorelle vissero saltuariamente per sei anni con il secondo marito della madre. È lui il pazzo; Jacques. Un magnifico perdenteattraverso Anna, che racconta i suoi ricordi quarant’anni dopo, dipinge un ritratto di quest’uomo che conserva i suoi difetti e il suo grande fascino. Il dipinto funziona come una costellazione: illumina la madre delle ragazze, che ha un grande coraggio; il padre delle ragazze, che rimane molto discreto, e le ragazze stesse, solidali, mature, ragionevoli e divertenti.
Jacques è un imprenditore che cerca di fare affari in Costa d’Avorio con macchine agricole. La sua attività non funziona. Dà la colpa dei suoi fallimenti alla situazione economica da cui sembrano derivare la sua personalità, fiammeggiante e irresponsabile. Jacques è ancorato agli anni ’70 e ’80 Sullo schermo potrebbe avere i tratti di Jean-Paul Belmondo, quando l’allegria esagerata dell’attore nasconde un problema e bugie. La madre di Anna e
France
Books