Dall’inizio di giugno, la Gardoise di nascita assume la direzione della struttura comunale.
Ha sempre seguito il Museo Louis-Médard attraverso i social network. Non è dunque da novizia che Valérie Dumoulin arriva nella struttura culturale di Lunel.
Innanzitutto per un colloquio di lavoro con l’obiettivo di ottenere l’incarico di direttore del palazzo dedicato al patrimonio scritto. Poi dietro l’ufficio “capo” dopo aver conquistato brillantemente i voti della giuria composta, tra gli altri, dall’assessore comunale alla cultura Corinne Poleri e dal direttore generale dei servizi comunali Vincent Lamic.
Team professionale e spirito di famiglia
Dal 3 giugno, quella cresciuta tra Gard e Lozère, tra Alès e Le Pont-de-Montvert, ha preso possesso dei suoi nuovi lavori e dei suoi punti di riferimento, “al fianco di un team di grande professionalità, con un vero spirito “familiare” e grande complicità nel lavoro”si rallegra Valérie Dumoulin dopo sei mesi di lavoro in questo museo Médard “caldo e a misura d’uomo”.
Questo è anche ciò che attrae da generazioni questo purosangue delle Cévennes. “Apprezzo il pubblico, il contatto con le persone, mi piace anche trasmettere. E il museo Médard lo consente in una scala tanto interessante quanto accessibile”. Lo sa tanto meglio perché Valérie Dumoulin è ben lungi dall’essere al suo primo museo.
Un primo contratto ad Aigues-Mortes
Dopo aver conseguito la maturità A3, lo studente si iscrive alla facoltà Paul-Valéry di Montpellier e si prepara a una doppia sezione: una in arti visive; l’altro nella storia dell’arte. Mantenere solo l’ultima opzione e specializzarsi nell’architettura militare medievale.
Con un master in storia dell’arte e archeologia in mano, Valérie Dumoulin ottiene un primo contratto ad Aigues-Mortes sotto la copertura del fondo nazionale per i monumenti e i siti storici. Ha appena 23 anni, hobby paralleli e un orizzonte culturale che si apre tanto quanto le pietre racchiudono la “Città dei Bastioni”.
Sviluppare i servizi pubblici
Due anni dopo, nel 1996, il dipartimento del Gard gli offre l’opportunità di sviluppare i servizi pubblici in una rete di cinque strutture: i musei Albert-André e Léon-Alègre a Bagnols-sur-Cèze, il Pierre-de-Luxembourg a Villeneuve- lès-Avignon, quello di Paul-Raymond a Pont-Saint-Esprit, così come la Casa dei Cavalieri, nella stessa città, che lo ha risvegliato il mondo dell’araldica per il quale è appassionata ancora oggi.
“Sono anche membro della società francese di araldica e sigillografia (studio dei sigilli, ndr)“ammette a malincuore e con tutta modestia il nuovo direttore di Médard. Durante questi anni, la dipendente del Dipartimento Gard metterà in atto le prime azioni, attività e programmi per promuovere tutte le collezioni ai diversi visitatori.
Trova la tua regione di origine
Quando la chiamata da Tolosa, per motivi familiari, risuonò nel 2003, Valérie Dumoulin aveva già superato il concorso per assistente conservatrice senior. La Direzione regionale degli affari culturali (Drac) gli ha poi affidato tre musei: Saut du Tarn a Saint-Juéry e Paul-Dupuy e Georges-Labit nella città rosa.
Senza contare, appena sei mesi dopo, l’apertura della nuova e imponente mediateca José-Cabanis nella città dei viola e dei pastelli. Basterà un colloquio a Valérie Dumoulin per occupare la nuovissima cattedra di assistente alla programmazione e alla comunicazione.
Responsabile della conservazione del patrimonio presso Les Jacobins
Tutto si svolgerà nell’immenso edificio che si affaccia sul Canal du Midi. “Ho organizzato incontri letterari, allestito mostre di cui talvolta sono stato curatore, ideato programmi con la redazione senza dimenticare la parte di partnership, gli ospiti…”
Una missione, addirittura una sfida, a tutti i livelli. Ma il dipendente di Tolosa non desidera più lavorare sul patrimonio. Una lacuna che colma integrando la biblioteca di studio e di patrimonio, sempre a Tolosa, che ospita non meno di 150.000 libri.
Manoscritti medievali, incunaboli, stampati, libri d’artista sono i suoi partner quotidiani che promuove ad un pubblico che ha finalmente trovato. Nove anni di un’avventura di cui sta chiudendo la pagina per diventare responsabile del centro pubblico – sempre loro! – al convento dei Giacobini e al suo famoso chiostro nel cuore della capitale dell’Occitania.
“400.000 visitatori all’anno!”afferma colui che viene poi promosso a responsabile della conservazione del patrimonio. Un vortice di numeri e lettere da cui Valérie Dumoulin desidera fuggire dopo qualche anno.
Una “mutazione” più che riuscita
Il bando del Museo Louis-Médard della primavera scorsa gli permette di realizzare questa “mutazione”, in diversi sensi del termine. “Quando ho visto uscire il bando di gara, non ho esitato un secondo. Ho ritrovato da un lato il patrimonio scritto che mi è tanto caro e dall’altro la mia regione d’origine.” Il binomio vincente per la donna che sostituirà Claudio Galleri nel recinto comunale e che arriva nel pieno dei lavori di allestimento della mostra su Jean Hugo.
Una pausa pittorica di qualche mese, che sarà prolungata visto il successo riscontrato e il numero di visitatori che l’hanno già ammirata. “La prova, se ce ne fosse ancora bisogno, che un museo può essere attore culturale ed economico di una città”sostiene Valérie Dumoulin. In Lunel ha ovviamente trovato la scena ideale per esprimere questa idea.