Enel 2020, Consenso, Il primo libro di Vanessa Springora ha fatto scalpore sulla scena letteraria, prima in tutta la Francia, poi in tutto il mondo: è stato tradotto in 22 lingue. Raccontava l’influenza emotiva e la violenza sessuale esercitata su di lei, l’anno in cui compì 14 anni, dallo scrittore Gabriel Matzneff, che cantava la criminalità infantile sotto l’occhio compiacente del mondo culturale, politico e mediatico.
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In questo libro c’era un padre, Patrick. Tossico, mitomane, era dentro Consenso un satellite lontano, una stella nera che brilla per la sua assenza. Eccolo, dentro Cognomeentrando nella luce con tutto il suo lato oscuro. Nel 2020, Consenso è appena stato pubblicato. Dopo dieci anni di silenzio, Patrick Springora manda alla figlia un messaggio di congratulazioni. Lei non dà seguito. Pochi giorni dopo l’uscita del suo libro, ricevette una telefonata: suo padre era morto nel minuscolo appartamento dove aveva vissuto per quasi un quarto di secolo.
Il posto è estremamente tetro, suo padre soffriva della sindrome di Diogene e accumulava di tutto: spazzatura, souvenir, sporcizia. Figlia unica, Vanessa Springora deve svuotare tutto. Qui si imbatte in due foto che la lasciano senza parole: il suo amato defunto nonno, Joseph, di origine ceca, appare lì giovanissimo, in uniforme nazista. Ritornano ricordi rimossi dall’infanzia, in particolare quello di suo padre che scarabocchia meccanicamente, mentre parla al telefono, il volto di Hitler e svastiche su un pezzo di carta.
Sul nome Springora incombe l’ombra del nazismo, ma di quale crimine stiamo parlando esattamente? A quali atrocità prese parte Giuseppe, quale quantità di sangue arrivò a macchiare questo nome “proprio” su cui l’autore iniziò ad indagare, con determinazione, viaggiando fino in Moravia, dove la famiglia affonda le sue radici? Interrogando l’enigma familiare, perseguendo sia la figura del padre che quella del nonno, Vanessa Springora fa luce su un intero settore della Storia (in particolare quella dei Sudeti, questo territorio che fu successivamente tedesco e ceco), racconta come il nazismo, poi il comunismo, strapparono separare e rimodellare destini e famiglie.
Da scoprire
Canguro del giorno
Risposta
Scava nella psiche di questo padre, inebriato dal veleno del segreto, amante delle spacconate al punto da diventare inavvicinabile, consumato da un’omosessualità che vive in segreto. Il suo stile è polimorfo, di una lucidità travolgente quando si immerge in se stessa, astringente quando dipinge il ritratto del padre, vivace quando si infila in altre pelli per colmare le colpe di un passato che le sfugge appena possibile pensa di averlo finalmente capito. “Questa storia non è finita, lo sento », scrive alla fine Cognome. Lo sentiamo anche noi: chi ha pubblicato questo magnifico testo ha ancora molto da offrire alla letteratura francese.
Cognomedi Vanessa Springora (Grasset, 364 pag., €22)